FDJ, Reichenbach torna ad allenarsi in ottica Giro: “Voglio avere il minor numero possibile di problemi”

Archiviato un 2017 chiuso in modo rocambolesco con la caduta alla Tre Valli Varesine, Sébatien Reichenbach è tornato ad allenarsi. Lo svizzero della FDJ, superate le fratture a bacino e gomito, è infatti reduce da uno stage con la squadra a Calpe, in Spagna, che ha segnato il suo rientro a pieno ritmo. Il rientro dall’infortunio è stato lento e graduale, complice il periodo di stacco di fine stagione: “A causa delle ferite, ho ripreso più dolcemente del solito – aggiunge lo stesso corridore – ma a Calpe sono stato in grado di sopportare i carichi di allenamento recuperando bene, senza dolore”. Non si aspettava nemmeno lui di riuscire a fare “senza problemi uscite di 3-4 ore”. Il rientro in bicicletta è cominciato già due settimane dopo l’incidente “con piccole sessioni da 15-20 minuti sulla cyclette” prima di ricevere il “semaforo verde” dal suo medico per tornare su strada.

È ancora vivo però il ricordo della caduta alla Tre Valli, che si sta ancora portando appresso strascichi spiacevoli: “Eravamo in discesa e non c’era niente di strano. Non c’era alcun pericolo, non ero teso, ero persino rilassato perché non c’era nessuna pressione in gruppo, si andava bene. Poi ho sentito una botta alla spalla sinistra. Non ricordo troppo, sono caduto sul marciapiede” afferma, confermando di aver subito sostenuto con il medico della FDJ che un corridore lo aveva “spinto”. Sotto accusa ci è finito Moscon: “L’UCI ha ricevuto la mia testimonianza non molto tempo fa e quella dei ciclisti che hanno assistito all’incidente due o tre settimane fa. C’è anche un’azione legale presso il tribunale civile. Ovviamente, Moscon non mi ha mai chiamato“.

Il rientro alle corse è previsto a fine febbraio alla Drôme-Ardèche, anche se non è ancora certo il programma definitivo della prima parte della stagione: “Il programma di inizio stagione è focalizzato sul Giro d’Italia, ma non è ancora certo al 100%” si sente di specificare, confermando comunque che dovrebbe essere regolarmente al via del Giro di Catalogna, ma non della Tirreno-Adriatico, e poi del Tour of the Alps: “Mi piace non correre troppo. Posso entrare in forma allenandomi da solo. La competizione è necessaria per prendere il ritmo ma non vale la pena correre a blocchi. L’idea è di arrivare fresco al Giro“.

Lo scalatore svizzero affronterà quindi questo 2018 con un importante senso di rivincita: “Voglio avere il minor numero possibile di problemi. Il mio compito è quello di essere il luogotenente di Thibaut Pinot, ma anche di essere competitivo in salita. Quest’anno sono stato davvero bravo nella terza settimana del Giro. Se avessi questo livello nel 2018, ne sarei lieto”.

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