DSM, la squadra spiega le tante risoluzioni contrattuali negli anni: “Nessun corridore è al di sopra della squadra. Problemi di cooperazione, non finanziari”

Il team DSM prova a rispondere alle accuse. Dopo le frizioni con Ilan Van Wilder, che seguono quelle avute negli anni con i vari Tom Dumoulin, Michael Matthews e Marc Hirschi, il direttore sportivo Matt Winston e l’head coach Rudi Kemna hanno raccontato il loro punto di vista in una lunga intervista a Wielerlifts. I due hanno spiegato che nessun corridore è al di sopra del gruppo e che soltanto uno dei corridori che lascia quest’anno anticipatamente il team è andato via anche per soldi, mentre hanno confermato che hanno deciso di non assistere i propri corridori ai campionati nazionali e continueranno a fare così.

 

“Sì, tutti hanno lasciato in anticipo per varie ragioni – ha dichiarato Kemna in riferimento ai tanti corridori che hanno abbandonato il team anzitempo – Quello finanziario non è mai stato un problema. Solo quest’anno c’è un corridore che voleva restare più a lungo, ma che lascia perché ha ricevuto un’offerta migliore, sia in termini economici che di status all’interno del team. Noi non crediamo sia pronto al prossimo step e siamo costretti a lasciarlo andare. Ma con tutti gli altri il problema è stato di cooperazione, non finanziario”.

Parole a cui fanno subito eco quelle di Winston: “Il gruppo è importante. I corridori fanno parte del roster DSM, ma non ne sono al di sopra”.

Dopo aver raccontato di non poter dire nulla sulla risoluzione del contratto di Marc Hirschi, perché vincolati da un patto di riservatezza firmato insieme al corridore svizzero, i due hanno confermato le partenze di alcuni corridori, tra cui Felix Gall che avrebbe un contratto anche per il 2022, e smentito quella di Andreas Leknessund, per poi parlare della questione campionati nazionali: “È una scelta che abbiamo fatto. Siamo una squadra internazionale, con corridori di tredici nazioni differenti solo per la squadra maschile, alla quale si aggiungono un team di sviluppo e una squadra femminile. Un weekend del genere è impossibile da gestire. Supportiamo i corridori con le attrezzature, ma non con bus, camion e persone sul posto. In passato è accaduto che andassimo solo in alcuni paesi, perché in tutti era impossibile, ma ora abbiamo deciso di rimuovere l’arbitrarietà. I campionati nazionali dunque non sono più nel nostro calendario e non sono un nostro obiettivo. Lasciamo comunque ai corridori la possibilità di partecipare se vogliono, solo che devono organizzarsi da soli. Se i corridori ci fanno domande su questo, avranno una risposta chiara. Ma è facile parlare male del team DSM”.

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