Coronavirus, il capo della Sunweb Iwan Spekenbrink sul futuro della stagione: “Per il ciclismo non andrà tutto bene”

Con l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 nel pieno della sua esplosione, il mondo del ciclismo prova a guardare al futuro. La stagione è stata interrotta proprio quando stava per decollare e sono saltate (cancellate o rimandate) alcune delle corse più importanti di tutto il calendario mondiale, fra cui Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Giro d’Italia. Inevitabile che, consci della tremenda situazione che sta attanagliando tutto il pianeta, i dirigenti sportivi stiano anche cercando di pensare a quello che resterà dell’attività agonistica su strada per quel che riguarda il 2020.

“Ne stiamo parlando di frequente con l’UCI – le parole di Iwan Spekenbrink, general manager del Team Sunweb, raccolte da WielerFlits – Loro ragionano per scenari: alcuni dicono che forse a metà maggio, altri solo con il Tour de France, a fine giugno. Noi dobbiamo comunque essere preparati e quindi renderci conto quale di questi diventerà realtà. Ovviamente, bisogna chiedere agli esperti, ma neanche loro possono prevederlo. Quello che senti dire più spesso è che saremo di nuovo in bicicletta per giugno e per la Grand Boucle, ma è anche vero che il desiderio può essere il padre del pensiero”.

Ma le squadre come hanno vissuto le ultime settimane? “Tutte le parti in causa avrebbero dovuto decidere insieme di fermare tutto prima della Parigi-Nizza. L’UCI non voleva farlo, preferivano valutare caso per caso. Come squadra, quindi, avresti dovuto boicottare gli organizzatori e renderne conto alle altre parti in causa. Non c’era una scelta giusta e una sbagliata, ma avremmo dovuto decidere tutti insieme. Tutte le formazioni concordavano: ‘Se vogliamo fermarci, per noi va bene’. Ma se l’UCI dice no, per definizione non esiste l’approccio del ciclismo che si ferma come sport. Quindi, i governi e le organizzazioni sono autorizzati a continuare le corse e non c’è stata unità. Ognuno, quindi, ha preso la sua decisione”.

Sul calendario Spekenbrink non ha una visione ottimistica: “Recuperare le corse saltate in estate o in autunno? Ci sono molti danni e capisco che tutti stiano pensando alla loro gara. Non è una situazione facile da risolvere, il calendario è già sovraffollato e ora ne vengono tolti tre mesi, da mettere più avanti. Non credo proprio che andrà tutto bene sotto questo aspetto”. Dal punto di vista delle squadre, “non possiamo affrontare più di tre gare contemporaneamente, quindi dovremo impostare priorità diverse. Il problema non sarà di semplice risoluzione, ma sarà positivo se si riuscirà a correre alcune classiche Monumento. Quelle sono una pubblicità per il ciclismo”.

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