Deceuninck-QuickStep, Remco Evenepoel per ora non guarda al pavé: “Mi dicono che inizierà a piacermi verso i 30 anni”

Un giovane talento che sembra non avere limiti. Remco Evenepoel ha da poco 20 anni ma ha già dimostrato di non temere confronti con i “big” del ciclismo mondiale. Da quando ha iniziato la sua avventura in maglia Deceuninck-QuickStep ha già riportato 10 vittorie e nel 2020 si è imposto in entrambe le brevi corse a tappe cui ha partecipato, ovvero la Vuelta a San Juan e la Volta ao Algarve. Fortissimo a cronometro, resistente in salita, esplosivo quando serve: il belga non pare avere né limiti né punti deboli. Ma c’è una cosa che proprio non gli piace, almeno per il momento: il pavé.

Nei giorni scorsi Evenepoel è stato avvistato in allenamento sulle strade del Giro delle Fiandre: “Tutti i tipi di corse, tranne quelle con le pietre. Quelle proprio non mi piacciono – le sue parole in un’intervista a Sporza – Mi piace fare il Muro di Geraardsbergen (conosciuto anche come il Muro di Grammont – ndr), perché è uno strappo davvero mitico. Ma non ho intenzione di affrontare l’Oude Kwaremont. Non è il mio pane”. Evenepoel racconta inoltre di come uno dei suoi giri d’allenamento preferiti tocchi Valkenberg, lo strappo di Berendries e il Kruisberg: “Un percorso super bello”.

Il giovane di Scheepdal non pensa ora a eventuali “combinazioni” di classiche: “Fare come Philippe Gilbert e inseguire il cinque su cinque nelle Monumento? Ora è una domanda molto difficile, sono professionista solo da un anno e mezzo. Ma di quelle corse ne ho parlato con Iljo Keisse e con Dries Devenyns, che sono nel gruppo da molto tempo e hanno più esperienza di me. Loro dicono che man mano che mi avvicinerà ai 30 anni, e magari anche un po’ più in là, mi concentrerò sempre di più sulle classiche del pavé. Ma, per ora, proprio non mi interessano”.

Evenepoel sottolinea: “Al momento la mia motivazione a lottare per affrontare una salita è maggiore rispetto a quella per un sentiero di pietre o per un breve strappo di pavé, come ad esempio il Paterberg. Preferisco spremermi per una salita alla Volta ao Algarve che non lanciarmi in un tratto di pavé”.

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