Dopo giorni di “dibattiti” a distanza sull’opportunità o meno di uscire in bicicletta per allenarsi in questi giorni, la Federazione Ciclistica Italiana ha preso posizione. Detto che le norme contenute nei decreti pubblicati in questi giorni di emergenza-Coronavirus consentono la pratica sportiva (non in gruppo), il massimo organismo politico del ciclismo ha comunque chiesto, insieme all’Associazione Italiana Corridori Ciclisti Professionisti, di evitare gli allenamenti all’aperto. Oltre a ragioni di prevenzione sanitaria, il “caldo suggerimento” arriva anche per evitare situazioni di tensione che si sono già verificate sulle strade nei giorni scorsi.
Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Davide Cassani. Il Commissario tecnico della Nazionale italiana plaude alla richiesta arrivata dal presidente FCI Renato Di Rocco e dal responsabile di ACCPI, Cristian Salvato: “La scelta congiunta di Federciclismo e Associazione dei ciclisti professionisti di fermare gli allenamenti su strada degli atleti, già amputati della possibilità di correre per l’annullamento delle prossime gare, è l’ennesimo esempio della responsabilità del mondo del ciclismo – le parole di Cassani raccolte da Repubblica – Nonostante avessero il diritto di farlo, i ciclisti fermeranno anche gli allenamenti”.
Cassani sottolinea come “i ciclisti sanno adeguarsi a situazioni di grande difficoltà, e questa di oggi lo è. In questo momento serve a tutti mostrare responsabilità; certo, io non posso essere felice per lo stop agli allenamenti, ma se è necessario si fa. Prima di tutto la salute, e noi teniamo alla salute dei nostri ragazzi”.
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