Giro d’Italia 2023, Davide Cassani: “Abbiamo fatto una brutta figura, di eroico non c’è stato nulla. Tifosi traditi”

Davide Cassani commenta quanto successo ieri al Giro d’Italia 2023. Sempre al fianco dei corridori, l’ex CT della nazionale e ora tra gli inviati RAI alla Corsa Rosa esprime il suo disappunto sulla gestione delle proteste e sulle richieste del gruppo riguardo una tappa che poi si è rivelata molto meno proibitiva dal punto di vista meteorologico di quanto ci si poteva aspettare. Un errore dunque, secondo Cassani, la richiesta fatta dal gruppo, al fianco del quale solitamente si schiera, così come sarebbe stato un errore anche il ruolo giocato dai rappresentanti dei corridori, Cristian Salvato e Adam Hansen, che si sono fatti portavoce delle istante e hanno mediato per contro del gruppo.

Oggi abbiamo fatto tutti una brutta figura – scrive Cassani sui social – I corridori hanno deciso di saltare la prima parte della tappa per il maltempo. Vero, alla partenza pioveva ma non faceva freddo così come non c’erano basse temperature ai 2100 metri di Croix de Coeur. Il sindacato dei corridori ha deciso questo ma credo che la decisione sia stata sbagliata.
Esiste un sindacato italiano presieduto da Cristian Salvato e ce n’è uno internazionale che da quest’anno fa capo ad Adam Hansen.
Io penso che, sia Salvato che Hansen dovrebbero non essere dei portavoce ma indicare la linea. In pratica evitare ai propri affiliati di fare figure di questo tipo. Alla partenza c’erano 12 gradi, in cima alla salita ben 10 e in Svizzera neanche pioveva.
In queste condizioni si doveva correre perché le condizioni lo permettevano. Se accorciamo corse con un meteo come quello di oggi bisognerebbe annullare il 30% delle gare.
Di questo passo ci saranno sempre meno tifosi perché oggi, giustamente, si sono sentiti traditi.
Giusto segnalare che al traguardo erano tanti i corridori arrabbiati e credo che il motivo fosse legato alla loro contrarietà nell’ accorciare la tappa.
Ho sempre ammirato i ciclisti per quello che riescono a fare e per questo li ho sempre definiti Eroi. Oggi di eroico non c’è stato nulla.

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