Bora – Hansgrohe, Archbold parla del suo calvario: “È stata una vera e propria lotta. Ogni volta il problema all’ernia del disco tornava”

Il 2017 è stato un anno molto difficile per Shane Archbold. Il corridore neozelandese è stato fermo fino a metà settembre per via di una fastidiosa ernia del disco. Il portacolori della Bora – Hansgrohe ha ripercorso in una lunga intervista a Cycling Tips quanto successo nei lunghi mesi di stop: “Un giorno mi sono svegliato e non potevo più camminare. Sono dovuto rimanere al letto per cinque o sei giorni. Era il periodo delle feste natalizie e dopo esser stato in ospedale per quattro giorni mi hanno rimandato a casa con del paracetamolo, dicendomi che era solo dolore muscolare”. Ovviamente però sapevo che era qualcosa di più grave – aggiunge Archbold – Così sono andato in un altro ospedale ed ho fatto una risonanza magnetica che ha svelato come avevo una estrusione del disco“.

 

Il futuro corridore della Aqua Blue Sport ha vissuto allora un periodo molto difficile, passando diverse giornate a letto con il dolore che non passava nonostante i farmaci che gli erano stati prescritti. Neanche una iniezione aveva risolto il problema tanto che Archbold decise di volare in Germania per risolvere il problema: “A quel punto ho preso la decisione che quando sarei stato in grado di camminare per una decina di minuti sarei andato in Europa per fare lì la riabilitazione. È stato un viaggio molto doloroso, ma ho potuto iniziare la riabilitazione in Europa”.

Con il viaggio in Europa per il corridore di Timaru sembra finalmente vedersi la luce alla fine del tunnel, ma il tutto si è rilevato esser un fuoco di paglia: “Ad aprile la situazione sembrava migliorare. Allora ho prenotato il biglietto per andare ad un ritiro di altitudine con la squadra per cercare di riprendere il ritmo di gara. Ma tre giorni prima della partenza non riuscivo nuovamente a muovermi dal letto. Ero nuovamente nella situazione di dicembre”. Con la situazione che non è migliorata il corridore ha ripreso la terapia precedente con la situazione però che non migliorava visto che un paio di giorni dopo le iniezioni tornava il dolore precedente che gli impediva di camminare e di fare qualsiasi esercizio.

 

 

La svolta però è arriva il 31 maggio quando viene operato alla schiena in Germania. Operazione che ha infatti risolto il problema anche se ancora non del tutto: “Non sapevo quando mi sono operato che il nervo mantiene comunque una sua memoria e quindi non si adatta subito alla nuova situazione. Non si cammina di nuovo per magia e ancora oggi non posso stare in piedi per più di due ore. Non posso sedermi in macchina e quando viaggio devo alzarmi e camminare”. “Ma adesso la situazione è nettamente migliore – aggiunge Archbold – Il nervo sta cominciando a stabilizzarsi. Magari un giorno alla settimana ho un po’ di dolore, ma non è molto rilevante ed andrò via con il tempo”.

Ora che il problema è finalmente alle spalle il corridore della Bora – Hansgrohe può tracciare un bilancio di questa brutta vicenda: “È stata una vera e propria lotta. Inizialmente mi era stato detto che bastavano delle iniezioni e dopo 10 giorni potevo tornare in bici. Facevo così, ma poi il problema tornava. Anche mentalmente è stato difficile. C’erano dei periodi in cui mi rifiutavo di vedere qualsiasi corsa in tv. Volevo essere lì al via di quelle corse e quindi mi risultava difficile vederle dalla tv”.

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