Tour de France 2018, Froome: “9 mesi estenuanti, ora la più grande sfida della mia carriera”

Inevitabilmente, Chris Froome in conferenza stampa si ritrova a parlare poco di Tour de France 2018. A pochi giorni dal via, ma soprattutto per come è andata dopo appena due giorni dall’assoluzione dal caso Salbutamolo, il capitano della Sky deve inevitabilmente trovarsi a rispondere per quanto successo in questi mesi. Ovviamente, non vengono date informazioni aggiuntive riguardo le documentazioni, informazioni e motivazioni che hanno portato AMA in primis e UCI di riflesso a scagionarlo, con il Keniano Bianco che ha cercato il più possibile di riportare la conversazione sulla Grande Boucle e sull’aspetto prettamente sportivo.

Questi nove mesi sono stati estenuanti per me, la mia famiglia e la mia squadra – esordisce – Sono davvero felice che ora i fatti siano stati chiariti e posso finalmente mettere una croce sopra questo episodio per tornare a concentrarmi sulla corsa. È stato un momento difficile, ma sapevo sin dall’inizio di non aver fatto niente di male, quindi ho sempre sperato che si arrivasse a questa conclusione, come è successo. Mi sento davvero sollevato, è un peso enorme che sentivo sulle spalle e che posso lasciarmi ora alle spalle“.

Ora dunque andrà leggitimamente a caccia di alcuni grandissimi del passato. Nel mirino ci sono infatti Marco Pantani, ultimo a realizzare la doppietta Giro e Tour esattamente venti anni fa, ed Eddy Merckx, unico nella storia ad aver conquistato quattro GT consecutivi. Ovviamente, se dovesse conquistare il Tour giungerebbe anche a quota cinque successi totali, emulando così le gesta, non solo del solito Cannibale, ma anche di Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain (l’unico ad averlo vinto cinque volte consecutivamente – record che eventualmente potrebbe cercare di raggiungere l’anno prossimo, ma prima c’è un altro grande passo da compiere).

Questo Tour de France sarà la più grande sfida della mia carriera – ammette – Questi quattro GT consecutivi sono un obiettivo enorme per quanto mi riguarda. Così come puntare al quinto Tour, il quarto consecutivo e una doppietta Giro-Tour che sinora non avevo neanche mai provato… Per me è davvero una grande incognita…

Soprattutto in termini di preparazione non è semplice gestire, anche pensando alla grande meticolosità di una squadra abituata a lavorare con schemi conosciuti e ben congeniati. Come dimostrano i dati rivelati ieri riguardo il Giro d’Italia, praticamente niente viene lasciato all’improvvisazione, anche se ovviamente di incognite con questo tentativo ce ne sono molte. “Non ho una risposta, sono qui per provarci – commenta – Ovviamente, la doppietta Tour-Vuelta dello scorso anno mi ha insegnato molto riguardo la gestione del recupero, quando riposare, quando allenarsi duramente… Mi piace pensare che mi ha dato gli elementi per poter affrontare questa sfida Giro-Tour”.

Ovviamente, una chiave importante sarà ancora una volta la squadra, ben conscio di “avere il privilegio di avere una squadra estrememente forte attorno“. Soprattutto considerando un parterre di altissimo livello, con i grandi favoriti quasi tutti presenti. “Quest’anno ci sono davvero quasi tutti – analizza – Ci possiamo aspettare veramente di tutto in ogni momento in questa corsa. Ci sarà un primo blocco in cui le tappe somigliano alle classiche, poi due blocchi molto duri con le Alpi e i Pirenei. La corsa potrebbe davvero cambiare completamente in qualsiasi momento. Sarà davvero un mese molto intenso quello che ci attende”.

Tra le preoccupazioni maggiori per quanto lo riguarda si parla molto dell’ostilità del pubblico, che da parte di alcuni potrebbe essere espressa in maniera violenta. Una possibilità fra gli altri ventilata anche dal suo storico coach Tim Kerrison, della quale ha parlato ieri anche il presidente David Lappartient, invitando il pubblico alla calma. Froome si mostra più sereno, anche se chiaramente sa che la situazione non sarà semplice. Il suo è un invito al tifo sano, non contro qualcuno, ma in favore di altri eventualmente.

“Al Giro, con il caso ancora non risolto, tutto è andato bene – commenta provando a gettare acqua sul fuoco – Penso che se ci fossero stati dei problemi ce ne saremmo accorti allora. Pensando alla sicurezza invito gli appassionati a venire a vedere la corsa. E se non siete tifosi di Chris Froome o della Sky, venite alla corsa con la maglia della vostra squadra del cuore e tifate in corsa in maniera positiva. Non portate la negatività alla corsa”.

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