Caso Froome, il comunicato ufficiale con cui l’UCI ha annunciato l’assoluzione

Chris Froome assolto per il caso salbutamolo. Al termine di una lunga procedura che ha stremato e diviso il mondo del ciclismo, è arrivata dopo quasi dieci mesi la decisione dell’UCI che scagiona completamente il corridore. Una tempistica decisamente lunga che non ha mancato di creare polemiche per una situazione molto dubbia, per quanto da Aigle avessero subito voluto cercare di far capire il regolamento che consentiva al corridoredi correre. Nell’annunciare la propria decisione l’Unione Ciclistica Internazionale ha voluto nuovamente cercare di fare il punto sui passaggi e sulle ragioni di tali tempistiche. Vi proponiamo dunque qui di seguito la traduzione integrale del comunicato ufficiale con cui l’UCI ha annunciato l’assoluzione di Chris Froome per il caso salbutamolo.

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) conferma che la procedura antidoping iniziata contro Christopher Froome è stata ormai chiusa.

Il 20 settembre 2017 Froome è stato informato che un campione prelevato durante la Vuelta a España il 7 settembre 2017 conteneva del salbutamolo in una concentrazione superiore ai 1000 ng/ml.

L’elenco delle sostanze proibiti dell’Agenzia Mondiale Antidoping (AMA) prevede che l’inalazione di salbutamolo sia autorizzata in una dose massima di 1600 microgrammi per 24 ore, senza eccedere gli 800 microgrammi ogni 12 ore (utilizzo consentito) e che una concentrazione superiore a 1000 ng/ml è un risultato non conforme che è presunto non poter risultare da un utilizzo autorizzato. Il regolamento AMA prevede che un atleta possa stabilire che il suo risultato non conforme sia conseguenza di un utilizzo autorizzato, caso in cui non verrà considerato come un risultato di analisi anomalo (RAA).

“L’UCI ha iniziato una procedura disciplinare seguento il regolamento antidoping, durante la quale il sig Froome ha esercitato il suo diritto di comprovare che il suo risultato non conforme era conseguenza di una utilizzazione consentita – si legge nel comunicato UCI, nel quale si cerca di spiegare la lunghezza della procedura, nei suoi passaggi – La procedura è iniziata con una fase probatoria, nel corso della quale l’UCI e Froome hanno convenuto che il Tribunale Antidoping dell’UCI avrebbe decise se alcune informazioni potevano essere trasmesse al corridore in preparazione della sua difesa. L’UCI ha dunque chiesto il parere dell’AMA, in seguito al quale un numero consistente di rapporti di esperti e scientifici sono stati presentati da Chris Froome.

In seguito a questa fase probatoria, Froome ha chiesto informazioni aggiuntive riguardo il regolamento del salbutamolo all’AMA. Dopo aver ricevuto informazioni da quest’ultima, Froome ha depositato la sua spiegazione del risultato non conforme in data 4 giugno 2018, così come numerosi rapporti scientifici aggiuntivi.

L’UCI ha in seguito proceduto a un esame approfondito delle prove prodotte da Froome (in consultazione con i suoi esperti e quelli dell’AMA). Il 28 giugno 2018 l’AMA ha informato l’UCI che accettava, dopo aver analizzato i fatti specifici del caso, che i risultati del campione di Froome non costituiscono un risultato anomalo. Sapendo che l’AMA dispone di migliori informazioni sul regolamento del salbutamolo che ha creato, l’UCI ha deciso, sulla base della posizione dell’AMA, di chiudere la procedura contro Chris Froome”.

Anche se l’UCI avrebbe preferito ovviamente che la procedura fosse finalizzata prima durante la stagione, ha dovuto assicurarsi che i diritti della difesa di Froome fossero rispettati, come sarebbe stato il caso per qualsiasi altro corridore, e che la decisione corretta fosse presa. Avendo ricevuto la posizione dell’AMA il 28 giugno 2018, l’UCI ha preparato e ufficializzato la sua decisione motivata il più rapidamente possibile viste le circostanze.

L’UCI comprende che questa decisione susciterà numerose discussioni, ma vuole rassicurare tutti coloro che sono impiegati o interessati nel ciclismo sul fatto che la decisione è basata sul parere di esperti, sul parere dell’AMA e di una valutazione completa dei fatti. L’UCI spera che il mondo del ciclismo possa dunque ora concentrarsi sulle prossime corse del calendario ciclistici e godersele”.

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