Tour de France 2020, la Ineos conferma: al via con Egan Bernal, Chris Froome e Geraint Thomas

Il Team Ineos ribadisce la sua scelta per il Tour de France 2020. Se qualcuno aveva ancora dubbi riguardo i capitani da schierare al via della Grande Boucle, ci ha pensato ieri Dave Brailsford ad annunciare in maniera inequivocabile le proprie scelte per i grandi giri di quest’anno. Al Giro d’Italia dunque ci sarà il solo Richard Carapaz, con la corazzata britannica, probabilmente mai così forte malgrado abbia vinto sette delle ultime sei edizioni, che sarà guidata dagli ultimi tre vincitori. Si tratta ovviamente di, in ordine di vittorie, Chris Froome, Geraint Thomas ed Egan Bernal (con gli ultimi due peraltro anche primo e secondo a Parigi lo scorso luglio).

In realtà il Keniano Bianco non è stato formalmente incluso al momento nella selezione per il Tour, ma si tratta ovviamente di una questione legata al suo recupero. Se la forma dovesse essere quella sperata, non ci sono dubbi che il quattro volte vincitore sarà al via di Nizza per andare a caccia del quinto successo (o aiutare eventualmente un compagno a realizzare il bis, se la strada dovesse sancire gerarchie diverse).

“Ovviamente, Chris lavora per rientrare e sappiamo tutti quanto vuole ottenere questa quinta vittoria – spiega il team manager – Sta lavorando davvero molto, molto duramente ogni minuto per tornare al livello richiesto per essere competitivo. È su questo che stiamo lavorando costantemente ed è questa la situazione attuale”.

Senza garanzie da parte del proprio simbolo, che comunque in questi giorni si allena in ritiro con i compagni, pur svolgendo alcuni lavori a parte, tra cui una pedalata con il suo dirigente, la Ineos si è ovviamente voluta garantire il massimo delle chance possibili portando gli altri due esclusivamente al Tour. Bocciate dunque le intenzioni del colombiano di essere al via del Giro, così come rimandati i piani iniziali di schierare anche il gallese assieme all’ecuadoriano alla Grande Partenza di Budapest. Resta comunque massima fiducia nelle straordinarie capacità di recupero di Froome, chiamato a compiere l’ennesima impresa, forse la più dura di tutte (mentalmente quanto fisicamente).

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