All’inizio, da calendario, del Tour de France 2020 mancano poco meno di tre mesi. Eppure, al momento, visto il perdurante blocco delle attività agonistiche – stabilito da poche ore dall’Unione Ciclistica Internazionale fino al primo giorno di giugno – la Grand Boucle potrebbe essere davvero la prossima corsa in calendario. Il Grande Giro francese dovrebbe iniziare il 27 giugno, ma su quella data ci sono una miriade di interrogativi, stante la situazione attuale (e futura) relativa al Covid-19. Nei giorni scorsi in tanti hanno dato la loro opinione sui possibili scenari, compreso il Ministro dello Sport transalpino, Roxana Maracineanu.
Per la rappresentante del Governo francese, infatti, “si può anche pensare a un Tour a porte chiuse“. Di tutt’altra opinione, almeno stando a quanto dichiarato a Sports Auvergne, il numero uno dell’organizzazione, Christian Prudhomme. “Io voglio solo una cosa, ed è che il Tour de France possa essere organizzato – ha detto il capo di ASO – Non perché sia il Tour, ma perché non disputarlo significherebbe che il Paese sarebbe in una catastrofe. E ovviamente, nessuno vuole questo. Ma certamente non ci sarà un Tour de France a porte chiuse”.
“Noi ci stiamo aggrappando alle date originariamente previste, dal 27 giugno al 19 luglio – ancora Prudhomme – Ma ovviamente tutto dipende dall’evoluzione della pandemia. ‘Francia’ è il termine più importante nella locuzione ‘Tour de France’. La situazione sanitaria nel Paese sarà fondamentale”.
Al momento, comunque, nessuna decisione definitiva. Nei giorni scorsi, ASO aveva fatto sapere che questa verrà presa entro il 15 maggio, non escludendo la possibilità di spostare la corsa in un’altra data.
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