Tour de France 2019, Wout Van Aert è stato operato una seconda volta: “La caduta ha avuto un impatto maggiore di quello che credevo inizialmente”

Sembra ancora lungo il calvario per Wout Van Aert. Il corridore della Jumbo-Visma si era infortunato durante la cronometro di Pau, tredicesima tappa del Tour de France 2019, andando a sbattere contro una transenna ed era stato operato la sera stessa. Il primo intervento chirurgico, però, non è bastato ad assicurare un completo recupero al corridore belga, che così si è sottoposto ad una seconda operazione, giudicata fondamentale per il resto della sua carriera dallo stesso venticinquenne.

“La scorsa settimana sono stato operato a Pau e sono stato quattro giorni in ospedale. Tutto è andato bene, riuscivo a camminare con le stampelle e i dottori dicevano che ci sarebbe voluto un po’ di tempo per recuperare. Poi mi hanno trasferito in un altro ospedale. Lì mi hanno fatto dei nuovi esami ed è venuto fuori che la prima operazione non era sufficiente per assicurare il recupero. Per questo c’è stato bisogno di un secondo intervento”.

Il tre volte campione del mondo del ciclocross ha aggiornato i suoi fan sulle proprie condizioni fisiche, ammettendo di aver inizialmente sottovalutato i danni procurati dalla caduta: “Il giorno dopo l’operazione sentivo molto dolore, ma ieri andava già un po’ meglio. Ora sono a letto e non riesco a fare nulla. Anche se sto facendo un paio di esercizi per i movimenti. A casa abbiamo un letto d’ospedale pronto, ma non ha senso andare via se non posso muovermi dal letto. La caduta ha avuto un impatto maggiore di quello che credevo inizialmente”.

Il vincitore dello scorso Giro di Danimarca ha poi rivelato che sta continuando a seguire le imprese dei suoi compagni al Tour in televisione: “Fa male dover lasciare il Tour in questo modo. È stata una grande delusione per il team. Forse ero nella mia miglior forma di sempre. Non avevo le gambe migliori durante la cronometro, ma nei giorni precedenti avevo corso molto bene. Guardando come sta andando il team, mi sarebbe piaciuto molto poter dare il mio contributo. Seguirli è molto bello, ma anche doloroso”.

Infine, il campione nazionale belga a cronometro ha ringraziato l’équipe medica che ha eseguito il secondo intervento, senza dimenticare il sostegno dei familiari: “Voglio ringraziare il dottor Toon Claes per la sua assistenza specialistica e per aver eseguito la seconda operazione. Un’operazione molto importante per il resto della mia carriera. Sono anche molto grato alla mia famiglia e a mia moglie Sarah per il supporto”.

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