Tour de France 2019, Steve Cummings: “Tenere fuori Mark Cavendish è una decisione pesante”

Anche i suoi compagni di squadra sono stati toccati dall’esclusione di Mark Cavendish dal Tour de France 2019. La conferma è data dalle parole che l’amico e connazionale Steve Cummings ha affidato ai microfoni di Cyclingnews. Il corridore britannico ha parlato di “shock” riguardo l’esclusione di colui che ha definito “una leggenda” della Grande Boucle. Il 38enne due volte vincitore di tappa al Tour si è concentrato sugli uomini della sua squadra che, invece, sono stati convocati per la Grande Boucle (confermando la sorpresa della sua inclusione in squadra), dichiarando che l’obiettivo della Dimension Data sarà quello di portare a casa delle tappe.

Prima ancora che i giornalisti gli facessero la domanda, è stato lo stesso Cummings a parlare di Cavendish: “Mi chiederete di Cavendish, vero? Sono triste, sono un suo amico di lunga data. Lui è una leggenda del Tour de France e tenerlo fuori è una decisione pesante”.

Quando poi i cronisti hanno chiesto a Cummings se lui avrebbe portato Cavendish al Tour, ha inizialmente preso la parola l’addetto stampa del team sudafricano, ma da corridore navigato, il corridore britannico ha poi saputo rispondere con diplomazia: “Avrei dovuto raccogliere tutti i vari dati e poi prendere una decisione, ma non ho tutti i dati, quindi non posso rispondere”.

L’ex pistard ha poi rivelato di essere rimasto sorpreso dalla sua convocazione per il Tour: “Ho fatto un buon Giro di Norvegia, ma poi è stata una stagione con alti e bassi. Ho fatto bene ad Algarve e mi sentivo bene. Mi sentivo bene anche alla Tirreno, pur non essendo arrivati dei risultati concreti. Ero deluso dalla mia prova a cronometro, ma non ero molto lontano da dove sarei dovuto essere. Poi sono caduto al Giro dei Paesi Baschi e sono stato fuori per un po’. Quando sono tornato in Norvegia mi sentivo di nuovo bene, i numeri erano buoni come sempre. Poi mi sono ammalato al Delfinato e mi sono fermato. Se fai male al Delfinato, le convocazioni si fanno subito dopo, quindi facendo due più due pensavo mi tenessero fuori, per questo sono rimasto sorpreso”.

L’ex campione nazionale britannico, rispondendo a chi glielo chiedeva, ha poi ammesso di non sapere perché è stato convocato, ma si è detto pronto a dare tutto per raggiungere gli obiettivi di squadra: “Probabilmente state chiedendo alla persona sbagliata, dovete chiedere al team manager, ma sono felice di essere qui. Sono qui per dare il massimo per la squadra. Andremo a caccia di tappe e quindi un Tour di successo vorrebbe dire dare farlo nel modo giusto, dare tutto quello che possiamo. Poi il risultato è il risultato. Se non possiamo dare di più, pazienza. Il morale è alto e abbiamo un gran gruppo”.

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