Tour de France 2018, Bardet ambizioso e concentrato alla vigilia: “Sarà necessario mantenere la calma”

Romain Bardet sarà uno degli uomini con la maggior parte dei riflettori puntati addosso durante il prossimo Tour de France 2018. Lo scalatore transalpino della Ag2r La Mondiale, che prepara questo obiettivo da inizio stagione, è il maggiore indiziato per portare di nuovo in Francia la Grande Boucle a 33 anni dall’ultimo successo, firmato Bernard Hinault. Questa mattina, Bardet si è presentato in conferenza stampa insieme al suo Team Manager, Vincent Lavenu, per presentare le proprie ambizioni, alla vigilia della Grande Partenza, anche riguardo alla tappa del pavé.

Il primo argomento di discussione è stato l’assoluzione di Chris Froome: “Sono già sollevato dal fatto che sia stata presa una decisione, ora sappiamo a che punto siamo – ha esordito – Certo, Chris Froome, come ha detto lui stesso, ha avuto nove mesi molto dolorosi. Anche il mondo del ciclismo ha vissuto nove mesi molto dolorosi. Ora, le cose sono chiare, l’affare è risolto ed è il favorito numero uno può battere se stesso: è in corsa per il quinto Tour. Il quadro è ora favorevole per concentrarsi sull’aspetto sportivo”.

E l’aspetto sportivo riguarda anche le sue possibilità di ben figurare: “Non sono mai stato così bene circondato. Ora, è una gara che esige talmente tanto, che bisogna essere molto attenti e molto umili rispetto alla concorrenza che trovo più numerosa che mai”. L’obiettivo è quello di salire sul podio, come nelle ultime due edizione: “Dobbiamo provare almeno a fare altrettanto bene. Quando si lotta passo dopo passo per la maglia gialla, gli obiettivi crescono di conseguenza. Cerco di prendere la gara giorno dopo giorno perché è piena di insidie. Dobbiamo essere impeccabili e irreprensibili ad ogni passo. Dovremo essere molto concentrati. Vedremo già la situazione dopo il pavé, ma sappiamo dove stiamo andando. Prenderemo le cose seriamente, giorno dopo giorno”.

Al di là della forma fisica, il francese si focalizza sull’aspetto psicologico della lotta alla maglia gialla: “Sarà necessario mantenere la calma per superare la prima settimana senza intoppi, guadagnando secondi dove sarà possibile, ma soprattutto non perdere terreno in salita”. Il passaggio chiave per lui, e per tutti gli scalatori, sarà senza dubbio la temuta tappa del pavé: “Considero davvero questo passaggio, in termini di difficoltà, allo stesso livello o anche più difficile delle tappe di montagna” ammette, aggiungendo che è consapevole che “si può perdere tutto sul pavé“, che sarà anche “una questione di fortuna” e che “ci saranno inevitabilmente grandi differenze tra i leader”.

Lui però non è spaventato: “Mi avvicino con molta voglia di fare bene, non ho mai nascosto il mio amore per le classiche. La Paris-Roubaix è una delle corse che mi entusiasma di più anche se non l’ho mai corsa, mi emozioni alle gesta dei miei amici in TV. L’idea è quella di essere molto ambiziosi e vincenti in questa tappa”.

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