Pagelle Clasica San Sebastian 2023: Re Remco resta sul trono, ma Pello fa sognare il pubblico di casa – Sprazzi di Italia con Bettiol e Bagioli, Ayuso e Rodriguez soffrono

Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), 10: Il fenomeno belga festeggia ancora una volta sul traguardo di San Sebastian. La novità rispetto ai due successi precedenti è che stavolta non si tratta di una lunga cavalcata solitaria, ma di una lotta fino all’ultimo metro con Pello Bilbao, battuto nello sprint a due sul traguardo. Vincere allo sprint però potrebbe essere ancora più importante per il campione del mondo, che la prossima settimana si presenterà a Glasgow per difendere la maglia iridata consapevole di avere ora anche un’altra freccia al proprio arco.

Pello Bilbao (Bahrain Victorious), 9,5: Per la prima volta la vittoria di Remco Evenepoel a San Sebastian sembra in discussione. Il corridore basco alla fine deve comunque arrendersi al giovane belga, ma gli va riconosciuto l’onore delle armi e soprattutto il merito di aver fatto sognare il pubblico di casa fino alle ultime pedalate. Dopo l’ottimo Tour de France, in cui è arrivata anche una vittoria di tappa, il classe ’90 conferma tutta la sua solidità.

Alexander Vlasov (Bora-hansgrohe), 9: Non correva da maggio e riesce a salire subito sul podio di una corsa importante. Paga forse la lontananza dalle corse sulla salita finale, quando non riesce a tenere il ritmo di Evenepoel e Bilbao, ma per il resto non sbaglia nulla e si guadagna dunque la terza posizione finale. Il classe ’96 si candida a essere uno dei principali outsider in una Vuelta che si preannuncia pirotecnica.

Neilson Powless (EF Education-EasyPost), 8,5: Lo statunitense conferma il suo feeling con questa corsa. Dopo averla vinta nel 2021, anche oggi riesce a portare a casa un bel risultato, anticipando il gruppo nel finale per andarsi a prendere il quarto posto. Un risultato che assume più valore se si pensa che insieme a Ben Healy (6,5) aveva lavorato anche in precedenza per coprire il compagno Alberto Bettiol che era andato all’attacco.

Ion Izagirre (Cofidis), 8: Dopo averci provato in discesa dalla distanza senza successo, spunta nel finale per prendersi un’ottima top 5. Dopo Powless, anche lui sfugge al gruppo, confermando l’ottima gamba che aveva già messo in mostra al Tour de France, e porta un altro risultato importante al suo team dopo quelli, ancora più importanti, già ottenuti sulle strade francesi.

Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), 7,5: Ci prova, ma gli altri sono più forti. Il corridore toscano riesce a inserirsi nell’attacco giusto seguendo lo scatto di Evenepoel insieme a Bilbao e Vlasov. Finché può, resta con i compagni d’avventura dando anche il suo contributo, ma alla fine deve cedere il passo, restando comunque nel primo gruppo inseguitore per prendersi un discreto dodicesimo posto finale. Il corridore italiano è stato dunque protagonista e la giornata di oggi gli servirà sicuramente ad accumulare esperienza per i prossimi anni, quando sicuramente potrà ancora essere protagonista su queste strade.

Toms Skujins (Lidl-Trek), 7,5: I suoi compagni tirano a lungo e lui li ripaga vincendo la volata del gruppo. Con la difficile giornata di Bauke Mollema, il lettone diventa presto il capitano del team e non potendo seguire le azioni in salita, fa l’unica cosa che gli viene chiesta, ovvero vincere lo sprint finale. Gli vale un sesto posto, che dà sicuramente morale in vista dei prossimi appuntamenti.

Romain Bardet (Team DSM-firmenich), 7: Tornava alle gare dopo la caduta al Tour e riesce a trovare un modo per essere protagonista. Il francese si inserisce nella fuga del mattino e resta davanti anche dopo l’attacco di Evenepoel, riuscendo per vari chilometri anche a restare alla ruota del campione del mondo e degli altri compagni di avventura. Si stacca quando mancano una quarantina di chilometri al traguardo, ma oggi non gli si poteva chiedere molto di più.

Andrea Bagioli (Soudal-QuickStep), 7:  È lui il primo degli italiani al traguardo. Il corridore della Soudal-QuickStep, arrivato in fiducia dopo la vittoria di tappa al Giro di Vallonia, chiude in nona posizione, confermando un ottimo stato di forma. Anche in salita aveva provato a farsi vedere seguendo l’attacco di Felix Gall, rientrando poi rapidamente nei ranghi e aspettare la volata, mentre davanti il suo compagno Remco Evenepoel si prendeva il successo.

Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), 7: Giornata di libertà che porta in dote una top 10, la seconda consecutiva in questa corsa per lui. L’assenza dei grandi capitani poteva essere l’occasione giusta per il belga, che non si muove quando davanti c’è un suo compagno di squadra, provando poi a seguire lo scatto di Gall senza tropo successo. Resistendo però nel gruppo dei migliori, il classe ’94 porta a casa un buon risultato finale, il decimo posto.

Alex Aranburu (Movistar), 6,5: Poco più della sufficienza per il corridore basco. La Movistar lavora per lui in vista dello sprint finale, dove si disimpegna bene, anche se poi viene comunque battuto da Skuijns. Il settimo posto comunque non è un risultato da buttare, anzi un importante punto di partenza, soprattutto dopo un Tour de France corso molto al di sotto delle aspettative.

Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), 6,5: Non è più la scheggia di inizio stagione, ma è ancora nelle posizioni di vertice. L’ex campione del mondo resta davanti e alla fine porta a casa una top 10 importante, per lui, ma anche per il suo team.

Nathan van Hooydonk (Jumbo-Visma), 6.5: Anche lui, come Benoot, prova a sfruttare la giornata di libertà. Il belga lo fa inserendosi nella fuga del mattino, resistendo finché può. Il ritmo imposto dall’azione di Remco Evenepoel è troppo per lui, che però sicuramente avrà trovato il plauso del team al traguardo per come ha gestito la giornata.

Juan Ayuso (UAE Team Emirates), 6:  Difficile interpretare la giornata dello spagnolo. Il baby fenomeno si presentava acciaccato dopo la caduta alla Prueba Villafranca (che aveva comunque chiuso sul podio), ma con tanta voglia di fare bene. In salita però fatica, tanto che spesso arranca nelle ultime posizioni del gruppo, ma stringe i denti e alla fine riesce a essere il migliore del suo team e addirittura a sfiorare la top 10, chiudendo con l’undicesimo posto finale. Il risultato non è granché, ma la stoffa del campione anche nelle giornate difficili gli vale la sufficienza.

Jakob Fuglsang (Israel-PremierTech), 6: Il corridore danese continua a vivere un 2023 difficile. Superati i problemi di salute di inizio stagione, il classe ’85 adesso non riesce ancora a ottenere risultati importanti. Nel corso della giornata però si fa vedere quando prova a lanciarsi all’inseguimento di Landa e Gall, prima che il gruppo andasse a chiudere. Resta nel gruppo dei migliori fino alla fine, chiudendo con un diciannovesimo posto che non aggiunge nulla alla sua carriera, ma che può essere visto come un momento di svolta in una stagione veramente difficilissima.

Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), 5,5: Anche lui, come Ayuso, forse paga ancora le conseguenze dell’ultima caduta al Tour. Il classe 2001 vive una giornata simile a quella del connazionale della UAE, spesso nelle ultime posizioni del gruppo, ma alla fine non riesce ad avvicinarsi alla top 10, chiudendo quindicesimo, non certo il risultato sperato.

Felix Gall (Ag2r Citroën), 5,5: Sbaglia i tempi e viene rimbalzato. Non segue lo scatto di Evenepoel, forse pagando anche l’inesperienza (era la prima volta che correva San Sebastian), e quando decide di muoversi, davanti hanno ormai un margine troppo ampio. Per un po’ prova ad andare da solo, poi viene raggiunto da Mikel Landa (5,5), ma alla fine viene riassorbito dal gruppo inseguitore, che va a chiudere sul traguardo per una ventesima posizione che è molto meno di quello che avrebbe potuto ottenere.

Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), 5: Né lui, né l’Astana riescono a ribaltare il deludente trend stagionale. Il kazako non si vede mai davanti e alla fine chiude lontanissimo dai primi, battuto (anche se per pochi secondi) anche dal compagno di squadra Simone Velasco, migliore del team in un’altra giornata da dimenticare per la formazione asiatica in questo 2023.

Bauke Mollema (Lidl-Trek), 5: Non riesce a replicare quanto fatto negli anni passati. Il neerlandese, che in passato ha anche vinto su queste strade, si presentava al via con l’impressionante score di sette top ten consecutive (ovvero, era sempre arrivato nei primi dieci dal 2016 al 2022), ma è subito fuori dai giochi. Lo scatto di Evenepoel lo mette subito fuori dai giochi, tanto che quando i suoi compagni tirano l’inseguimento per Skuijns, lui è in un altro gruppo più attardato, non riuscendo dunque a dare nemmeno il suo contributo per i compagni.

Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty), sv: Quella che doveva essere la stagione della consacrazione, si conferma un’annata sfortunata per il giovane eritreo. Oggi non era certamente la corsa più adatta alle sue caratteristiche, ma la sfortunata caduta che lo costringe al ritiro a inizio giornata è un altro brutto colpo per il classe 2000, che già nelle classiche di primavera non era riuscito a esprimersi al meglio.

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