Bilancio Squadre 2022: Groupama – FDJ

La Groupama-FDJ si gode i frutti del suo straordinario vivaio. La compagine transalpina ha infatti chiuso l’anno con 20 successi, quindici dei quali con la firma di corridori che sono passati dal settore giovanile del team prima di diventare professionisti. L’anno si chiude con vittorie di tappa al Giro e un podio sfiorato al Tour per quel che riguarda i GT, alzando di molto il livello rispetto allo scorso anno, quando erano arrivati 23 successi, ma non di grande spessore (solo 2 vittorie WorldTour e mai in lotta nei GT). Anche nella campagna delle Classiche la formazione transalpina ha ben figurato salendo sul podio sia del Giro delle Fiandre che della Parigi-Roubaix.

TOP

Dopo un anno sfortunato Arnaud Démare torna a brillare. Il velocista francese sceglie il Giro d’Italia per ripartire e si dimostra subito l’uomo da battere in volata, come era già successo nel 2020. In questa edizione della corsa rosa il bottino è di tre tappe (che portandolo a quota 8 in carriera lo rendono il francese con più vittorie di tappe nella storia del Giro) e della seconda maglia ciclamino della carriera, ottenuta ancora una volta dominando su tutti gli avversari. Nel resto della stagione ci sono tanti secondi posti, tra cui quello degli Europei, ma anche altre vittorie importanti. Tra queste ultime spiccano il successo nell’ultima tappa del Giro di Polonia e soprattutto la bella vittoria della Parigi-Tours, ultima gara stagionale che gli ha permesso di chiudere l’anno con le braccia al cielo per la seconda stagione consecutiva. Le sette vittorie stagionali fanno di lui il corridore più vincente all’interno del team.

Alle spalle di Démare in questa graduatoria ci sono poi Stefan Küng Valentin Madouas a quota tre. I due sono stati grandi protagonisti delle classiche, salendo rispettivamente sul podio della Parigi-Roubaix (a cui si aggiunge una top 5 al Fiandre) e il Giro delle Fiandre. La vera sopresa tra i due è sicuramente il francese, che sembra poter essere sempre più in grado di diventare un corridore a tutto tondo. Nel bilancio dello scorso anno parlavamo di salto di qualità dietro l’angolo e il salto di qualità è arrivato, già nei primi mesi della stagione. Il classe ’96, infatti, dopo aver vinto la classifica dei GPM alla Parigi-Nizza è stato protagonista di una bella primavera, mettendosi in mostra al Giro delle Fiandre, prima provando a resistere alle sfuriate di Van der Poel e Pogacar e poi prendendosi il podio dopo aver ripreso nel finale i due battistrada insieme a Dylan van Baarle.  Anche la partecipazione al Tour de France è all’insegna della crescita, con un secondo posto di tappa a Foix e tanto lavoro in favore del compagno David Gaudu. Madouas, però, riesce a essere anche costante e alla fine, complice anche la squalifica di Quintana, chiude il Tour in top 10, dimostrando di poter essere anche un corridore da classifica nelle corse a tappe. Nel finale di stagione, poi, arrivano la vittoria al Tour du Doubs e due tappe del Giro di Lussemburgo, chiuso sul podio, che gli permettono di chiudere il 2022 con un numero di vittorie superiore a quelle ottenute nel resto della carriera.

Negli scorsi anno spesso i nomi di Valentin Madouas e David Gaudu sono andati a braccetto e anche il 2022 non fa differenza, anche se ora entrambi sembrano aver trovato una propria dimensione. Gaudu è l’erede di Thibaut Pinot e il suo Tour inizia già con i gradi di capitano. Ancor prima della Grande Boucle, però, il francese vince una tappa della Volta ao Algarve e una del Giro del Delfinato, in cui batte Wout van Aert in volata, mentre il belga, convinto di aver vinto, stava già esultando. Nel GT di casa, il classe 95 dà prova di grande regolarità, oltre che di avere la testa giusta per affrontare un GT da capitano per il momento in cui reagisce al momento di maggiore difficoltà. Alla fine chiude quasi in crescendo e si porta a casa un quarto posto, che per sua stessa ammissione, lo costringe a mettere il podio di Parigi nel mirino nel 2023.

Tra i corridori a segno quest’anno troviamo anche Jake Stewart, protagonista in volata anche nelle sette tappe disputate alla Vuelta e vincitore della prima tappa del Tour de l’Ain, Attila Valter, vincitore del Campionato Nazionale ungherese, e Thibaut Pinot, vincitore di una tappa al Tour of the Alps e una al Giro di Svizzera. Proprio Pinot ha vissuto un’altra stagione altalenante, che lo ha visto comunque concludere Tour e Vuelta nei primi venti con prestazioni di discreto livello.

+++ Arnaud Démare
++ Valentin Madouas
+ David Gaudu

FLOP

Dopo un buon 2021, Kevin Geniets non è riuscito a esprimersi sugli stessi livelli. Il lussemburghese si reca per la prima volta in carriera al Tour de France, ma non si fa mai vedere, così come non è mai protagonista nel resto della stagione, se si eccettua un quinto posto nella tappa vinta da Gaudu al Delfinato. Il finale di stagione con alcuni piazzamenti in top 10 al Giro del Lussemburgo, sulle strade di casa, lascia qualche segnale incoraggiante per il 2023.

Ci sono alcuni corridori della vecchia guardia che sembrano continuare la parabola discendente imboccata da qualche stagione come Mathieu Ladagnous, e Sebastian Reichenbach, ma ci sono stati anche corridori che sembravano in rampa di lancio e che hanno reso al di sotto delle aspettative. Emblematica in questo senso è la stagione di Michael Storer, reduce dalle grandi prestazioni della Vuelta 2021, che non è riuscito a confermare. L’inizio di stagione dell’australiano è anche incoraggiante, con il secondo posto finale al Tour of the Alps, ma al Tour non riesce a fare tutto il lavoro che avrebbe dovuto fare per Gaudu e anche in prima persona non riesce mai a brillare, chiudendo al quinto posto la tappa di Foix, dove era entrato in fuga insieme al compagno Madouas, secondo al traguardo. Le sue qualità, comunque, a sprazzi si sono intraviste e nell’anno di contratto che gli resta dovrà provare a essere più continuo e più incisivo.

Attila Valter difficilmente scorderà le emozioni vissute al Giro d’Italia, ma anche lui ha portato al team meno risultati del previsto. Motivato anche dalla partenza del Giro dalla sua Ungheria, il classe ’98 inizia l’anno con un bel quarto posto alla Strade Bianche, ma alla partenza da Budapest non riesce a essere protagonista della corsa rosa, forse complice anche l’eccessiva pressione su di lui. Crescendo nell’arco delle tre settimane riesce a ottenere un quarto posto di tappa a Santuario di Castelmonte, ma poi poco altro. A giugno si prende la soddisfazione di diventare campione nazionale ungherese, ma la sua stagiona è piena di alti e bassi e così a luglio arriva un brutto incidente, che non gli causa frattura, ma lo costringe comunque a un periodo di stop che condiziona il suo finale di stagione. Ciononostante, il corridore ungherese chiude la sua stagione trovando un accordo con la Jumbo-Visma per le prossime tre stagioni.

– Kevin Geniets
– Michael Storer
– Attila Valter

Miglior Momento

La Groupama-FDJ ha vissuto più di un bel momento nel 2022, ma per il modo in cui è arrivato il successo, per il significato che si porta dietro e per le emozioni che ha regalato, il successo di Thibaut Pinot nella quinta tappa del Tour of the Alps spicca su tutti. Il francese, che non vinceva dal luglio del 2019, il giorno prima era stato ripreso da Miguel Angel Lopez mentre era lanciato in solitaria verso la vittoria, trovandosi più che demoralizzato a fine tappa. Con la tempra che hanno solo i fuoriclasse, però, al transalpino basta un solo giorno per dimostrare al mondo che è tornato dopo un periodo difficile in cui faceva persino fatica a pensare alla bici. Dopo essersi inserito nella fuga giusta, il classe ’90 è arrivato sul rettilineo finale con il solo David de la Cruz, riuscendo a battere lo spagnolo allo sprint. Una vittoria che ha fatto ritrovare il sorriso al trentadueenne, ma l’ha anche riportato ai massimi livelli, visto che, pur non riuscendo ancora a tornare il corridore che lottava per vincere il Tour prima del ritiro nel 2019, è stato comunque protagonista vincendo una tappa del Giro di Svizzera e facendosi vedere in varie fughe tra Tour (nella nona frazione per lunghi tratti sembra poter riprendere Bob Jungels e vincere la tappa) e Vuelta. La vittoria è al Tour of the Alps sembra poter indicare il momento della rinascita.

 

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