Gand-Wevelgem 2023, Wout Van Aert e Christophe Laporte fanno il vuoto!

Altro show Jumbo-Visma alla Gand-Wevelgem 2023. Dopo la doppietta alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e il doppio podio alla Omloop Het Nieuwsblad, la formazione neerlandese regala nuovamente spettacolo dominando la scena grazie a Wout Van Aert e Christophe Laporte. I due si isolano al comando alla seconda scalata del Kemmelberg, a oltre 50 chilometri dalla conclusione, capitalizzando metro dopo metro, pedalata dopo pedalata, la decina di secondi con cui scollinano. Alla fine il distacco arriva a superare i due minuti e i due compagni di squadra arrivano in passerella con Van Aert che lascia la vittoria al compagno.

Alle loro spalle è Sep Vanmarcke (Israel-PremierTech) a regolare un quartetto che nel finale si avvantaggia sul gruppo degli inseguitori. L’esperto corridore fiammingo supera Frederik Frison (Lotto Dstny), Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), mentre poco dopo Alexys Renard (Cofidis) regola il resto del gruppo davanti ad Olav Kooij (Jumbo-Visma).

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Si parte sotto la pioggia e con temperatura al di sotto dei 10°. I corridori scatenano subito una gran battaglia per la fuga. Ad andar via sono Lewis Askey (Groupama-FDJ), Johan Jacobs (Movistar), Milan Fretin (Flanders-Baloise), Luca Van Boven (Bingoal-WB) e il duo Colin JoyceGijs Van Hoecke (Human Powered Health). Van Hoecke si stacca subito, mentre il gruppo non lascia fare.

Alle spalle prende vita una serie di contrattacchi. Nessuno di questi riesce a prendere corpo, ma tutti sortiscono l’effetto di tenere alta la velocità del gruppo, che rimane quindi a lungo a pochi secondi di distanza dai fuggitivi. Dopo quasi 40 km di gara, il tentativo è quello di Yevgeniy Fedorov (Astana), Greg Van Avermaet (Ag2r) e Jelle Wallays (Cofidis), che riescono prima a tenere a bada il gruppo e poi a iniziare il processo di ricongiungimento con i 5 battistrada originari, che avverrà solo 20 chilometri più tardi.
Nel frattempo, dal gruppo provano a uscire altri corridori: Mike Teunissen (Intermarché), Jenthe Biermans (Arkéa), Elmar Reinders (Israel-PremierTech), Aaron van Poucke (Flanders), Guillaume van Keirsbulck (Bingoal) e Sandy Dujardin (TotalEnergies). Anche loro riescono a prendere vantaggio sul plotone, ma rimangono a lungo a bagnomaria fra gruppo e battistrada.

Il ricongiungimento avviene con 90 chilometri già alle spalle: si forma così un gruppetto di 14 uomini al comando. La situazione si stabilizza, con i fuggitivi che mantengono un vantaggio intorno ai 3’15” quando si completano i primi 100 km di giornata. A quel punto, la Soudal-QuickStep mette in scena un primo attacco di squadra, causando qualche frazionamento in gruppo. Aumenta così anche il nervosismo e in una giornata segnata da pioggia e vento questo non manca di causare cadute. Tra i corridori coinvolti spicca Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), che come il compagno Michal Kwiatkowski è costretto al ritiro, ma a terra finiscono anche, tra gli altri, Jonathan Milan (Bahrain-Victorious), Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty).

Tirato sempre da Jos van Emden (Jumbo-Visma), Tim Declercq (Soudal Quick-Step) e Ben Turner (INEOS Grenadiers), il gruppo mantiene la fuga a portata, contenendo il distacco a 90 secondi alla prima scalata del Kemmelberg, dove ancora non succede molto. Approfittando tuttavia della discesa seguente, un primo gruppo di contrattaccanti comincia a muoversi in contropiede. Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck), Nathan van Hooydonck (Jumbo-Visma), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Ben Turner (INEOS Grenadiers), Florian Vermeersch (Lotto Dstny), Erik Nordsæter Resell (Uno-X) e Anthony Turgis (TotalEnergies) guadagnano così rapidamente una ventina di secondi sul gruppo, dal quale esce anche Mads Pedersen (Trek-Segafredo), che intuisce il pericolo e rapidamente si riporta sugli altri.

Visto che le grandi squadre sono quasi tutte rappresentate, la Soudal – QuickStep si mette a tirare, lanciando poi all’attacco anche Fabio Jakobsen in prima persona. Il campione europeo si avvicina molto ai corridori che lo precedono, ma proprio sul più bello deve cedere il passo, quando ormai gli altri stanno rientrando sui battistrada, dai quali ha perso contatto Wallays. Van Keirsbulck prova invece a rilanciare l’azione, ma il suo tentativo ha vita breve. Conclusa l’azione di Jakobsen, la sua squadra cambia piano e Kasper Asgreen si mette in testa al gruppo a menare. Il ritmo del danese, supportato da Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), è brutale e il distacco crolla, tanto che il minuto guadagnato con fatica si esaurisce nell’arco di pochi chilometri.

A 55 chilometri dal traguardo è dunque tutto da rifare, con il gruppo che torna compatto in vista della seconda accoppiata Monteberg-Kemmelberg. Sul primo è Turgis a rilanciare, guadagnando una ventina di secondi, ma è sul secondo che la corsa si decide. È qui infatti che Wout Van Aert decide di entrare in gioco, accelerando in maniera secca, seguito da Christophe Laporte. Alla loro ruota non riesce a restare nessuno, con Caleb Ewan (Lotto Dstny) che prova a tenere duro, seguito da Pedersen, Matteo Trentin, Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Florian Vermeersch (Lotto Dstny), Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) e Ben Turner (Ineos Grenadiers).

Questi uomini scollinano con appena una dozzina di secondi di ritardo dalla coppia di testa, ma mentre dietro devono capire e organizzarsi, davanti sanno già cosa fare e non perdono un secondo. Da quel momento il gap comincia a salire in maniera inesorabile e a nulla è servito il ritorno di altri corridori sui primi inseguitori perché nessuno ha mai trovato le forze e l’organizzazione per poter reagire al ritmo infernale imposto soprattutto da Van Aert.

I due arrivano così sull’ultima scalata del Kemmelberg, che porta all’ossario, con un vantaggio di poco superiore al minuto, ma nuovamente dietro non c’è organizzazione e malgrado qualche scatto davanti c’è ormai la grande convinzione di poter arrivare al traguardo, malgrado al traguardo manchino ancora più di trenta chilometri. Van Aert si prende così anche il lusso di attendere il compagno che fa fatica a seguirlo sul temuto muro, permettendogli di rientrare in discesa. Da quel momento è tutto apparecchiato per la doppietta, visto che dietro non riescono ad organizzarsi, complice il bel lavoro da stopper di Nathan Van Hooydonck e Olav Kooij.

Nel gruppo di inseguitori che ogni tanto provava a scuotersi, infatti, nessuno riesce a fare la differenza in maniera decisa, complice anche la mancanza di una squadra abbastanza organizzata che abbia un velocista in grado di opporsi ai vari Pascal Ackermann (UAD), John Degenkolb (DSM), Tim Merlier (SOQ), Daniel Mclay (ARK), Mads Pedersen (TFS), Danny van Poppel (BOH) e Olav Kooij (TJV) presenti nel gruppo. Con il gap ormai arrivato sopra i due minuti, dietro diventa così sempre più una lotta per la terza posizione.

Tra i più attivi c’è Mohoric, ma lo sloveno scivola in una rotonda mentre si lancia all’inseguimento di Jhonatan Narvaéz (Ineos Grenadiers) e deve rinunciare ai suoi propositi. Mentre davanti ormai è passerella tra i due Jumbo-Visma che parlano e ridono in vista di un arrivo in cui bisogna decidere come fare, opo una serie di scatti è Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) a cogliere l’attimo alle loro spalle, raggiunto da Frederik Frison (Lotto Dstny) e Sep Vanmarcke (Israel-Premier Tech). I tre finiscono così per giocarsi la terza posizione con un ancora generoso Pedersen, rientrato nel finale e partito con una volata lunghissima che in realtà finisce per lanciare i rivali, a vantaggio così di Vanmarcke. Prima di loro sul traguardo non c’era stata invece volata visto che Wout Van Aert ha concesso la vittoria al suo fedele gregario, con i due che arrivano in parata, tra sguardi, sorrisi e applausi reciproci.

Risultato Gand – Wevelgem 2023

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