Giro d’Italia 2025, Damiano Caruso: “L’obiettivo è mettere Tiberi sul podio, ma anche una Top10 per me. È difficile ma dobbiamo provarci”

Il siciliano impressionato da Isaac Del Toro: "L'ho visto pedalare con estrema facilità e con la sicurezza di un veterano, trovo difficile al momento trovare un altro corridore che possa impensierirlo"

Damiano Caruso fissa gli obiettivi per la terza e ultima settimana del Giro d’Italia 2025. Fresco di rinnovo contrattuale con la Bahrain Victorious, il 37enne si appresta ad affrontare le sei tappe finali di questa edizione della Corsa Rosa ripartendo dal sesto posto in classifica generale con un ritardo di 2’55” dalla Maglia Rosa Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) e un margine di 7″ sul compagno di squadra Antonio Tiberi, scivolato indietro a causa della caduta nella frazione di sabato. Il 23enne resta comunque il punto di riferimento della formazione mediorientale per provare a salire sul podio finale del GT italiano, ma in squadra c’è anche il proposito di ambire a un piazzamento nella top-10 con lo scalatore siciliano, che sinora ha mostrato un’ottima condizione.

Sto bene, chiaramente con un po’ di stanchezza ma penso che questo sia normale, però il cervello è ancora collegato alle gambe – le parole di Caruso – So perfettamente che quest’ultima settimana sarà impegnativa, quindi è imperativo non dare troppo ascolto alle sensazioni che il tuo corpo ti lancia“.

Nonostante nelle ultime tappe i distacchi si siano abbastanza dilatati, il Giro resta ancora molto aperto: “L’anno scorso eravamo partiti tutti battuti, perché chiaramente, con un atleta come Pogacar che non lascia spazio perché è uno o due step superiore a tutti, c’è poco da inventarsi. Quest’anno si sta correndo in una maniera che onestamente al Giro d’Italia non avevo mai provato, ci sono state tappe difficili tutti i giorni, anche quelle che sulla carta sembravano tappe tranquille, dove magari recuperare un po’ il fiato e le energie, e invece abbiamo speso tutti i giorni”.

Ad aver in parte influito sugli ultimi cambiamenti di classifica sono state le cadute, riguardo alle quali il siciliano fa eco a quanto dichiarato negli scorsi giorni da Wout Van Aert e Romain Bardet: “Le cadute hanno chiaramente sempre fatto parte di questo sport, però percepisco molto nervosismo in gruppo, c’è molta attenzione da parte di tutte le squadre nel proteggere i propri leader, e questo chiaramente innesca una serie di conseguenze che portano il gruppo a viaggiare sempre più forte. Ogni squadra vuole prevaricare l’altra, vuole avere la posizione migliore e questo inevitabilmente porta alle cadute“.

Il 37enne riconosce che l’attuale Maglia Rosa sta disputando una grande corsa nonostante la giovane età: “Alla vigilia di questo Giro Del Toro non era magari considerato come una prima punta o l’avversario primario, però è evidente che sulla strada ha dimostrato di non aver paura di niente. L’ho visto pedalare con estrema facilità e con la sicurezza di un veterano. Trovo difficile al momento trovare un altro corridore che possa impensierirlo nell’ultima settimana, solo lui può perdere questo Giro“.

L’esperto scalatore ragusano resta però concentrato su quello che è l’obiettivo principale del team: “Non so se il podio è possibile. Credo che ci siano un paio di corridori che hanno più o meno un posto assicurato sul podio, forse ce n’è uno ancora libero e mi piace sperare che sia ancora raggiungibile. Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo perché altrimenti da ora in poi si correrebbe solo per il piazzamento, ma noi siamo venuti per il podio“.

“L’obiettivo principale è quello di mettere Antonio sul podio e continueremo con questo obiettivo. Chiaramente la mia posizione in classifica non è totalmente da buttare al vento, quindi stiamo cercando di fare una cosa difficile: mettere Antonio sul podio e una top-10 per me. È difficile ma dobbiamo provarci“, ha concluso Caruso.

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