Giro d’Italia 2025, Derek Gee traccia un bilancio della sua gara: “Non provo delusione per il 4° posto finale, ma solo orgoglio e soddisfazione”

Il Giro d’Italia 2025 ha visto Derek Gee essere protagonista di tre settimane di altissimo livello. Dopo la nona posizione ottenuta nel 2024 al Tour de France, il corridore della Israel-Premier Tech ha concluso al quarto posto l’edizione numero 108 della Corsa Rosa, nella quale si era messo per la prima volta in evidenza due anni fa, ma come attaccante e cacciatore di tappe. Due anni durante i quali il 27enne canadese si è trasformato in uomo di classifica, migliorando molto in salita e dimostrando una certa continuità che gli ha permesso di chiudere a soli 1’40” dal terzo gradino del podio finale e di tracciare così un bilancio positivo della sua gara.

“Sono stanco. Esausto… sì, questa è la parola giusta. Ma a un livello completamente diverso che non riesco nemmeno a descrivere – le parole di Gee, che si dice soddisfatto del quarto posto finale – Non c’è nemmeno una goccia di amarezza, delusione o rimpianto. Nessuna. Al contrario, se mi aveste detto due anni fa, quando la squadra ha iniziato ad allenarmi e a credere in me come uomo di classifica, che sarei arrivato tra i primi cinque nella mia corsa preferita, quella che adoro fin da quando ero un bambino cresciuto a Ottawa, avrei fatto fatica a credere che fosse possibile”.

La corsa non era però iniziata bene per il 27enne, che aveva subito perso tempo nella prima tappa e poi era anche caduto nella settima: “Dopo la caduta nella tappa di Napoli, ho iniziato a dubitare di poter continuare a lottare per la classifica generale. Nella caduta ho riportato uno stiramento del muscolo della coscia. Temevo che fosse finita. Ma per fortuna mi sono ripreso subito e, anche quando ho perso altro tempo, non abbiamo perso la testa. Non potevo permettermelo: ho pensato a tutti gli investimenti dello staff e dei corridori intorno a me. Tutti loro credevano in me. Non potevo assolutamente gettare la spugna. Non era un’opzione possibile“.

Pian piano, il canadese è risalito fino ad arrivare a ridosso del podio: “Non solo ho dato tutto, ma ho creduto davvero di potercela fare. Ogni giorno partivo con la sensazione che potesse essere la volta buona. Ma ad essere del tutto onesti, quando eravamo in quattro sul Finestre, tutti al limite, gli altri sono stati più bravi di me. Questo è quanto. Per questo non ho nessuna delusione, ma grande orgoglio e un’enorme soddisfazione“.

Ora Gee punta a migliorarsi ulteriormente: “Sono lontano dal raggiungere il mio pieno potenziale. C’è ancora del lavoro da fare. Mi vedo chiaramente sul podio di un Grande Giro. Sono assolutamente convinto di poterlo fare. Se sono già arrivato quarto, posso salire sul podio. Vincere? È difficile dichiararlo ad alta voce, soprattutto con corridori incredibili come Pogačar e Vingegaard. Quindi non lo dirò apertamente. Ma la verità? Nel profondo, devo credere che una vittoria in un Grande Giro sia possibile. Senza la convinzione di essere in grado di fare qualcosa, non si raggiungerà mai il massimo livello”.

Concluso il Giro, il classe 1997 si riposerà un po’ prima di decidere il programma di gare per la seconda metà di stagione, nel quale potrebbe rientrare la Vuelta a España: “Forse non come corridore da classifica – fare due Grandi Giri in una stagione è incredibilmente impegnativo – ma voglio davvero correre la Vuelta. Forse succederà in questa stagione”.

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