Trofeo Matteotti 2025, Stefano Giuliani condivide “riflessioni e amarezza per il futuro”

Stefano Giuliani lancia un grido di allarme riguardo il Trofeo Matteotti 2025 e oltre. Da qualche anno ormai direttore generale della corsa più importante della sua regione, tra le più attive nel ciclismo come dimostra l’impegno costante al fianco di RCS Sport per Giro d’Italia, Tirreno – Adriatico e il rinato Giro d’Abruzzo, ma anche l’assegnazione degli Europei nel 2029, colui che è anche team manager del team continental italo-rumeno Monzon – Incolor – Gub, giunto al suo ottavo anno in gruppo, pubblica una lettera aperta con “parole cariche di profonda amarezza e delusione” riguardo lo stato della sua corsa, che sembra circondata da nubi sempre più scure.

Il Trofeo Matteotti non è solo una corsa ciclistica; è un pezzo di storia del nostro sport, un simbolo di tradizione e passione che da 77 edizioni appartiene al patrimonio culturale e sportivo della nostra comunità. Un evento che, con il supporto fondamentale del Presidente Daniele Sebastiani, ho l’onore e l’onere di portare avanti, mettendo in campo tutta la mia esperienza e il mio amore incondizionato per questo sport.
Eppure, nonostante l’impegno titanico che ogni anno profondo per superare ostacoli di ogni genere – dalle sfide burocratiche al reperimento di risorse economiche in un contesto sempre più complesso – devo purtroppo constatare che siamo giunti a un punto critico.
La mia delusione è profonda. La nostra aspirazione, e il mio impegno personale, è sempre stato quello di elevare il Matteotti, di garantirne la continuità e di aprirlo a nuove prospettive, tra cui, fondamentale e irrinunciabile, l’introduzione di una gara femminile. La parità e l’inclusione non sono slogan, ma pilastri su cui costruire il futuro del ciclismo, e non riuscire a concretizzare questo passo mi addolora profondamente.
Ci troviamo di fronte a una piazza complessa, dove l’equilibrio tra sponsor, istituzioni e le infinite esigenze organizzative sembra diventare ogni anno più precario. Nonostante la mia forza d’animo e la mia determinazione, è impensabile sostenere da soli un carico così gravoso. Il Trofeo Matteotti è di tutti, e per continuare a vivere e a crescere ha bisogno del sostegno concreto e tangibile di tutti gli attori coinvolti.
Sono un romantico del ciclismo, e come tale ho bisogno di garanzie, di stabilità, di un orizzonte chiaro per poter continuare a sognare e a lavorare per un evento che merita il massimo splendore. Non possiamo permettere che una tradizione così gloriosa si affievolisca per mancanza di visione comune e supporto strutturale.
Questo comunicato non è un addio, ma un grido d’allarme, un appello accorato a riflettere sul valore intrinseco di questa manifestazione e sulla necessità di un impegno congiunto per assicurarle un futuro degno della sua storia.
Confido nella vostra sensibilità e nel vostro spirito di collaborazione per trovare insieme le soluzioni.

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