Giro d’Italia 2023, l’UCI condanna l’utilizzo di elicotteri da parte di alcune squadre per scendere da Campo Imperatore: “Va contro i principi del fair play e dell’equità”

L’UCI disapprova l’utilizzo di elicotteri per agevolare il trasferimento dei corridori dopo la settima tappa del Giro d’Italia 2023. Ieri, al termine della Capua-Campo Imperatore, alcune squadre hanno usufruito di un passaggio veloce per spostarsi dai 2130 metri del traguardo all’albergo, riducendo in questo modo da due ore e mezza a solo mezz’ora la durata del trasferimento, secondo quanto calcolato da Het Nieuwsblad. Di tale passaggio, un’opzione offerta dall’organizzazione dietro pagamento (cosa comunque già accaduta più volte anche in passato) e che era stato presentato alle squadre già a marzo, si sono avvalsi Remco Evenepoel (e altri corridori della Soudal-QuickStep), la Bora-hansgrohe e la Bahrain Victorious, ma ciò non è piaciuto all’Unione Ciclistica Internazionale, che in un comunicato ha condannato l’utilizzo dell’elicottero ritenendo che costituisca “un vantaggio che va contro i principi del fair play”.

“L’Unione Ciclistica Internazionale rileva che il trasporto in elicottero è stato utilizzato da alcuni corridori per lasciare la zona di arrivo dopo la fine della settima tappa del Giro d’Italia, tra Capua e il Gran Sasso d’Italia – recita il comunicato – Ciò costituisce un vantaggio che va contro i principi del fair play e le disposizioni regolamentari per garantire la parità di trattamento per il trasferimento delle squadre nei loro alberghi. Inoltre, l’uso da parte di alcuni corridori di un trasporto in elicottero per questo scopo va contro il principio della riduzione dell’impronta di carbonio, come indicato nelle specifiche degli organizzatori dell’UCI WorldTour”.

Il massimo organismo mondiale del ciclismo preannuncia poi provvedimenti per evitare che questo accada di nuovo: “L’UCI adotterà le misure e le sanzioni necessarie per garantire che tale pratica non si verifichi in futuro. L’UCI condanna fermamente questo comportamento che va contro i principi del fair play e dell’equità, valori fondamentali dello sport”.

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