Giro d’Italia 2020, Davide Cassani soddisfatto: “Disegnato molto bene, Giro e Olimpiadi ci stanno”

Davide Cassani plaude le scelte di RCS Sport nel tracciare il percorso del Giro d’Italia 2020. Andando controtendenza rispetto al Tour de France che ha disegnato ASO, più simile all’idea di tracciato che la Vuelta a España sta promuovendo in questi anni, Mauro Vegni e il suo staff hanno proposto tappe dal sapore più tradizionale, spesso oltre i duecento chilometri, con ben tre cronometro individuali a scandire il ritmo di una Corsa Rosa che avrà comunque una ultima settimana durissima, senza dimenticare in precedenza altre giornate molto interessanti, distribuite con parsimonia nelle prime due settimane.

“La tappa più interessante è quella dello Stelvio con arrivo ai Laghi di Cancano – spiega il cittì azzurro ai nostri microfoni – Lo Stelvio è alla giusta distanza, a circa 40 chilometri dal traguardo, poi ci saranno discesa e salita. Anche un corridore da solo potrebbe azzardare un attacco senza rischiare granché, nel senso che è il momento giusto per attaccare. Nella tappa del Sestriere, invece, l’altra salitaccia è l’Agnello, ma è molto lontano dall’arrivo […] L’ultima settimana sarà molto impegnativa, con tre tapponi in cui il dislivello supera i 5000 metri, ma anche tappe da oltre 200 km, quindi giornate in cui i corridori saranno in sella oltre sei ore”.

Nel complesso il selezionatore della nostra nazionale sottolinea come quello appena svelato sia “un bel Giro, disegnato molto bene“, che va incontro alle esigenze di molti corridori, specialmente quelli che non hanno apprezzato la Grande Boucle svelata la scorsa settimana. “Vedendo il Tour, Vegni è stato bravo a disegnare un Giro diverso, particolare – commenta – Un Giro dove potrebbero venire quei corridori che non avrebbero possibilità al Tour. Si potrebbe anche fare Giro e Tour…”

Questo però non è il caso dei corridori che vogliono puntare ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, tra i quali l’ex commentatore RAI ovviamente pensa soprattutto a Vincenzo Nibali, capitano deputato degli azzurri nella rassegna nipponica. “Bisogna sempre partire dalla data olimpica, 25 luglio, esattamente a sei giorni dalla conclusione del Tour – rimarca – Un po’ complicato nel caso fare la prova in linea ai Giochi. Il Giro invece è a maggio, non è un problema. Tra l’altro non mi sembra un giro durissimo a prima vista. Tre giorni a crono, una prima aprte abbastanza facile”

Appare dunque plausibile che i nostri big, se vogliono giocarsi al meglio le proprie carte pensando all’appuntamento a cinque cerchi dovranno essere della partita a maggio. “È probabile, anche se adesso ne dovrò parlare con Nibali e altri che potrebbero esser schierati ai Giochi Olimpici – ammette – Bisogna studiare bene l’avvicinamento, però Giro e Olimpiadi ci stanno“.

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