Giro d’Italia 2017, presentazione squadre: FDJ

Thibaut Pinot all’assalto del Giro d’Italia 2017. Il capitano della FDJ ha deciso di cambiare obiettivi per quest’anno, inseguendo il sogno maglia rosa. Spesso protagonista in territorio italiano, fino ad oggi il transalpino aveva concentrato tutti i suoi sforzi sul Tour de France, alternando prestazioni di alto livello a passaggi a vuoto. Sulle nostre strade proverà a mettere in luce le sue doti di scalatore, in grado di difendersi anche a cronometro, auspicando di non vivere giornate no. Se tutto va come deve, va considerato come un potenziale candidato per il podio di Milano e al proprio fianco avrà una squadra di alto livello.

Sebastien Reichenbach sarà il suo luogotenente. Il corridore elvetico è cresciuto molto nelle ultime stagioni e al Giro si è già messo in luce in passato, con un bel terzo posto nella tappa di Campitello Matese nel 2015. Difficilmente avrà spazio per le ambizioni personali, tuttavia non è da escludere che possa tentare di mantenersi in quota in classifica generale per essere pronto in caso di debacle del capitano. Allo scorso Tour de France fece così, chiudendo al quattordicesimo posto nella graduatoria finale. Tra l’altro lo svizzero ha ottenuto l’unico successo in carriera in territorio nostrano, conquistando il Trofeo Matteotti al termine di una lunga fuga. Un altro uomo chiave in salita sarà Steve Morabito, atleta di grande esperienza e affidabilità, che conosce bene le strade italiane. Ha già dimostrato, supportando campioni dello spessore di Cadel Evans, di poter dare un contributo importante alla causa della squadra e il suo lavoro sarà senza dubbio importante. Attenzione anche a Rudy Molard, atleta in costante ascesa, che all’ultima Vuelta ha dimostrato di saper essere continuo nell’arco delle tre settimane. Abile in salita, sarà a sua volta uno degli scudieri di Pinot quando la strada si fa impegnativa.

Marc Madiot ha voluto allestire una squadra completa per garantire a Pinot copertura sia in salita che in pianura. La presenza di un corridore esperto come William Bonnet da questo punto di vista è fondamentale. Archiviate le ambizioni da velocista, il francese dovrà dare il meglio di sé nei finali di tappa, specialmente nelle prime settimane, per tenere il capitano fuori dai guai. Discorso analogo per il fedele Mathieu Ladagnous, a sua volta con una lunga esperienza nei Grandi Giri, ed i passisti Jeremy Roy e Benoit Vaugrenard. Questi ultimi sono due uomini d’attacco, tuttavia le ambizioni dei transalpini sono ben diverse e a loro saranno richiesti dei sacrifici. La selezione verrà completata dal factotum Tobias Ludvigsson, cronoman di livello, dotato tuttavia di una buona tenuta in salita che potrà essere certamente utile alla causa.

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