VerandasWillems-Crelan, scoppia un caso per le bici Felt: “Non abbastanza solide”, secondo i corridori

Cresce la polemica in casa Verandas Willems – Crelan. Dopo le prime esternazioni di Wout van Aert, la formazione Professional belga si trova nuovamente nel mirino di forti critiche per le sue bici, giudicate completamente “inadeguate” dai suoi stessi corridori, che nella stagione appena conclusa hanno avuto numerosi problemi, fino ad avere degli incidenti, a causa dei telai forniti dalla Felt. Una questione complessa, che ha portato a numerose frizioni interne, tanto che alcuni corridori sono stati prima esclusi dalle convocazioni, fino al mancato rinnovo da parte di Nick Nuyens, general manager dell’ambiziosa squadra, a questo punto fortemente ridimensionata.

Qualcosa di inaccettabile per una squadra professionistica – commenta per Het Nieuwbslad Gaetan Bille, che dopo una sola stagione con la squadra il prossimo anno passerà alla nuova continental belgo-algerina Natura4Ever-Sovac – Le cose sono andate male sin dall’inizio, da quando ci sono arrivate le bici. È stato subito evidente che c’era un problema. Le bici non erano abbastanza solide. Quando pedalavi tranquillo andavano bene, ma appena aumentavi potenza era impossibile mantenere lo stesso ritmo delle altri bici. La differenza, soprattutto in curva, era enorme”.

Un parere condiviso da Otto Vergaerde, che a sua volta sottolinea come “era evidente sin dall’inizio che non saremmo potuti essere competitivi con queste bici“. Ben presto la strada confermò le impressioni dei corridori, con ben tre corridori su cinque finiti fuori strada al GP la Marseillaise, corsa d’esordio. Alla seguente Etoile de Bessèges problemi anche per Timothy Dupont e Stjin Devolder, finiti malamente a terra. A quel punto i corridori si decidono a parlarne con il proprio team manager, corridore di lungo corso. Ma la risposta non è quella che si aspettano. “Non ne ha voluto sapere niente – spiega ancora Bille – Non era colpa della bici, ma nostra. Ci ha proibito di parlarne con i giornalisti. Fu molto chiaro al riguardo”.

Le speranze erano dunque tutte sulla star del team, Wout van Aert, dal quale ci si aspettava che potesse dimostrare sul campo di poter fare la differenza, dimostrando che non era un problema di bici. Intanto, alla Omloop Het Nieuwsblad la squadra corse con telai da ciclocross, una soluzione che chiaramente non poteva durare. “In questo modo abbiamo perso tre mesi”, rilancia Bille sconfortato.

Con il debutto su strada di Van Aert la situazione non cambiò, si decise quindi di correre ai ripari alla bell’e meglio, comprando delle bici usate in precedenza dalla Skil – Shimano, formazione attiva sino al 2011, dalla quale nacque poi l’attuale Sunweb. Una soluzione chiaramente tampone, che ha lasciato nuovamente molti scontenti. Infatti, le bici acquistate furono solo quattro, non bastando dunque chiaramente per tutti, ma non solo.

“A ricevere le bici furono Dupont, Van Aert, De Bondt e Duijn”, prosegue Bille, il quale sottolinea anche come la stessa distribuzione fu particolare. Infatti, “a Dupont gli diedero una bici di due taglie troppo grande“, con “il nome come unico criterio, ma dovevi essere fortunato ad averne una della tua taglia”. Ovviamente, l’atmosfera in squadra era decisamente negativa e le relazioni interne un disastro, creando tensione a tutti i livelli. Inutili anche i tentativi di procurarsi da soli un mezzo più adeguato: seppur dello stesso marchio, non andavano bene, in quanto bisognava correre con quanto fornito o accordato dallo sponsor. Una situazione che sostanzialmente non si è risolta, anche se alcune nuove bici sono arrivate a fine stagione, portando all’esternazione dei problemi da parte di Van Aert, che ha scoperchiato il vaso.

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