Tour du Haut-Var 2019, Vanmarcke: “Finale non adatto a me, ma mi sentivo bene e ho voluto provarci”

Sep Vanmarcke torna al successo dopo oltre mille giorni. Una vittoria dunque che vale più di quanto sembri quella del belga nella prima frazione del Tour du Haut-Var 2019, nella quale ha regolato un gruppetto di attaccanti tra i quali Giulio Ciccone poi terzo, selezionatosi nell’ultima salita di giornata e sopravvissuto ad una discesa evidentemente molto più pericolosa di quanto ci si aspettasse viste le numerose cadute. Arrivato al termine dunque di una tappa sulla carta non adatta al capitano della Education First, oltre a regalare anche la maglia di leader della corsa, questo trionfo rappresenta anche un incentivo in più in vista delle classiche, che la prossima settimana lo vedranno impegnato nel week-end di apertura in Belgio, prima di una importante trasferta in Italia con Strade Bianche, Tirreno – Adriatico e Milano – Sanremo.

“Teoricamente, questo finale sarebbe dovuto essere duro per me con quella salita di cinque chilometri, ma mi sentivo davvero molto bene e ho voluto provarci – commenta dopo il traguardo – Sono davvero felicissimo di questa vittoria. È la mia prima da quasi tre anni. Tornare sul primo gradino del podio è davvero una bella sensazione…”

Una gioia condivisa con Hugh Carthy, al suo fianco in questo successo per il quale il corridore britannico si è impiegato nel finale, sapendo il discreto spunto veloce del suo compagno. “Ha tirato fino all’ultima curva in modo che io potessi pensare solo alla volata – aggiunge Vanmarcke – Il tempismo è stato perfetto e ho potuto fare una lunga volata che ho sostenuto fino alla fine per conquistare la tappa”.

Ora l’obiettivo è ricambiare il favore, consapevole che in queste due tappe rimaste, soprattutto domenica con l’arrivo sul Mont Faron, saranno gli scalatori a giocarsi la corsa. “Voglio restituire il favore a Hugh – aggiunge l’esperto corridore belga, indossando la sua maglia gialla di leader – È il nostro scalatore migliore qui e voglio lavorare per lui in questo fine settimana”.

Tra i più entusiasti di questo successo c’è Jonathan Vaughters, che vede uno dei suoi uomini più rappresentativi tornare a vincere dopo tanti piazzamenti e molta sfortuna. “Molto del lavoro fatto in questi 2-3 anni sta dando i suoi frutti – commenta il team manager – Non è ua magia capitata per caso, ma abbiamo gli stessi direttori sportivi e molti corridori son rimasti con noi. Stiamo facendo le cose un po’ alla volta. La serenità di avere la EF alle spalle ci aiuta a lavorare e pianificare. Nessuno ormai è preoccupato da dove arrivano i soldi. Ora possono pensare a vincere…e si vede! Sep è nella giusta direzione verso le Classiche. Non voglio esagerare, perché so che qui e il Giro delle Fiandre sono corse completamente diverse, ma ovviamente è nella giusta condizione”.

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