Tour de la Provence 2022, Filippo Ganna squalificato per il cambio bici

Filippo Ganna squalificato dal Tour de la Provence 2022. Grande protagonista della breve corsa a tappe transalpina, il campione del mondo della cronometro ha cercato di difendersi con le unghie anche oggi nell’impegnativa tappa conclusiva, limitando i danni con grande tenacia. Grazie alla 12ª posizione di giornata nella frazione regina vinta da Nairo Quintana, il corridore della Ineos Grenadiers aveva conquistato un bel settimo posto finale, ma la giuria lo ha squalificato, estromettendolo dalla corsa. Dopo un primo momento di incertezza e di discussione, la decisione è stata presto ratificata e ufficializzata, con la formazione britannica che non ha rilasciato commenti al riguardo.

Uno degli aspetti particolari della vicenda è che la giuria inizialmente non si era accorta di quanto successo, ma ha esaminato il filmato solamente una volta che il commentatore de L’Equipe, Patrick Chassé, li ha chiamati in causa nella cabina di regia in cui si trovavano entrambi. Solamente a quel punto, a domanda diretta riguardo la validità della manovra, i commissari di gara si sono accorti dell’infrazione da parte del piemontese, portando così alla squalifica.

Dal canto suo l’organizzazione ha comunicato che la decisione è stata presa in accordo con l’Art 2.12.007, comma 4.8, per cui non è consentito “cambiare bici diversamente che dall’ammiraglia della squadra”. Oltre alla squalifica, per Ganna arriva anche una sanzione di 200 Franchi Svizzeri. Il regolamento in vigore da qualche anno infatti vieta questa soluzione, se non per comprovati motivi tecnici o per specifiche eccezioni: una modifica introdotta in seguito ai sospetti di doping meccanico che hanno segnato gli inizi degli anni 2010.  Se infatti in passato molti grandi campioni erano solito usufruire di questa possibilità per limitare la perdita di tempo e ottimizzare le prestazioni in vista delle salite, questa possibilità è stata vietata dal 2016 per impedire che in corsa ci fossero biciclette che non erano state preventivamente controllate dai commissari dell’UCI con i loro tablet.

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