Tour Colombia 2020, Sergio Higuita entusiasta del successo: “Una vittoria importante, specialmente davanti a corridori come Bernal e Alaphilippe”

Vittoria di alto profilo per Sergio Higuita al Tour Colombia 2020. Il giovane colombiano continua il suo ottimo inizio di stagione, che lo ha visto conquistare innanzitutto il titolo di campione nazionale in linea, con un successo perentorio nella prima tappa di montagna della importante corsa di casa. Un trionfo dal valore ancora più alto visto che si è messo alle spalle alcuni grandi nomi del panorama internazionale, a partire da Egan Bernal (Ineos) e Julian Alaphilippe (Deceuninck – QuickStep), che lo hanno accompagnato sul podio di giornata. Dopo l’ottima prova nella cronosquadre, per lui è arrivata anche una maglia di leader che sfilargli sarà molto difficile per i rivali vista la gamba dimostrata dal ragazzo di Jonathan Vaughters.

“Vincere questa tappa, specialmente davanti a corridori di alto livello come Bernal, Carapaz e Alaphilippe, è molto importante per me – commenta dopo il traguardo – Sognavo un giorno di vincere allo sprint su Alaphilippe e finalmente oggi ci sono riuscito. Lui andava forte, ma nel finale ho trovato le forze e grazie al lavoro di squadra siamo riusciti a concretizzare questo successo. Nel finale Carapaz ha attaccato molto forte e ho pensato potesse vincere, ma poi è partito un corridore della Colombia Tierra de Atletas. Io sono partito e Alaphilippe ha lanciato una lunga volata, di cui ho approfittato. Anche se è partito molto forte e pensavo che non lo avrei ripreso. Ma quando si è seduto ho colto l’opporunità per andare a vincere la tappa”.

Il francese era l’uomo che doveva marcare nelle strategie di una squadra che si è presentata nelle migliori condizioni possibili alla prima tappa di montagna vista la cronosquadre che ha dato un bel vantaggio sui rivali. “L’idea era di giocarcela tutti e tre – aggiunge – Io dovevo stare con Alaphilippe, Caicedo con Carapaz e Daniel con Egan, quindi ci siamo diviso i ruoli e chiunque fosse arrivato davanti era buono per la squadra, perché avevamo tutti lo stesso tempo, con un bel vantaggio sui rivali”.

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