#SpazioTalk, Stefano Zanatta: “I giovani passati professionisti quest’anno e lo scorso hanno ottime qualità, bisogna dargli il tempo di maturare nella maniera giusta”

La Eolo-Kometa scommette sui suoi giovani per la stagione 2023. Il CicloMercato condotto finora dalla formazione Professional italiana ha infatti visto la squadra scegliere soprattutto di far passare professionisti dei giovani corridori, ben quattro dei quali cresciuti nelle fila della Fundación Contador nelle categorie juniores e Under-23. Oltre a questo, il team punta sulla crescita di quei corridori già professionisti, ma comunque con ancora ampi margini di crescita, e sulla conferma di coloro che hanno già ottenuto dei risultati, affiancati da alcuni elementi di esperienza. Intervistato da SpazioCiclismoStefano Zanatta ci ha parlato più approfonditamente del progetto della Eolo-Kometa. Una parte dell’intervista può essere ascoltata anche nel podcast settimanale di SpazioCiclismo, SpazioTalk.

Nella vostra formazione finora l’obiettivo è stato puntare soprattutto sui giovani, tanti neoprofessionisti. Ci presenti un po’ quelle che sono state le idee?
Il progetto della Fondazione è nato più di dieci anni fa, quindi c’è l’orgoglio da parte loro di poter raccogliere i ragazzi e farli iniziare da juniores con la loro maglia, portarli tra i dilettanti e, se possibile, tirar fuori qualche campioncino. Adesso si cominciano a vedere un po’ i frutti di riuscire a tenere i corridori, perché prima, non avendo una struttura Professional, qualcuno è andato in altre squadre, come Mas, Carlos Rodriguez, Lopez della Trek, ex della Fondazione Contador. Quindi adesso, avendo la possibilità di avere una struttura a livello professionistico, credo che sia un po’ un vanto da parte di Contador e Ivan (Basso, ndr), che ha sempre lavorato a questo progetto, di avere corridori che passano e con merito, perché non è che li facciamo passare perché fanno parte di un progetto ma poi non hanno le qualità. Vedendo i corridori che sono passati l’anno scorso, e soprattutto quest’anno, hanno delle ottime qualità per poter far bene anche fra i prof. Dargli il tempo di maturare nella maniera giusta proprio perché arrivano a supporto della squadra non solo per fare esperienza ma per portare già dei risultati.

La squadra, a livello di esperienza, ha sicuramente perso un punto di riferimento come Diego Rosa, che ha fatto una scelta di carriera differente. Pensate di poter sostituire un corridore come lui nel vostro roster?
Noi abbiamo degli uomini di esperienza molto validi che sono Gavazzi e Maestri e sono quelli che danno un po’ di solidità sul lato dell’esperienza a tutti i giovani, quindi il loro modo di essere integrati nel team per noi è fondamentale. Diego ha fatto il suo anno poi ha fatto le sue scelte, le strade si dividono senza nessun rammarico. Però al nostro interno tanti giovani, soprattutto quelli che sono entrati a far parte del nostro gruppo già dall’anno scorso, dal 2021, incominciano anche loro a essere corridori che diventano esperti, perché dopo il terzo anno da prof credo che Bais, Rivi, Sevilla sono dei ragazzi che sono riusciti a fare una bellissima attività in questi due anni, una crescita che potrà, con il loro bagaglio d’esperienza, far sì che i giovani abbiano un miglior adattamento al professionismo. Quindi non contiamo di prendere altri corridori di esperienza, è stata una scelta della squadra, puntare sulla nostra struttura, sui giovani che avevamo e che lavoravano già con noi, che hanno bisogno di esperienza e di andare alla gare non solo per ottenere risultati, gli verrà dato lo spazio.

In questo senso ci sono stati dei rinnovi che possono essere importanti per questa stagione. Un corridore come Fancellu, che è passato professionista con grandi aspettative, giustamente ha avuto bisogno di tempo per adattarsi, però lui, come Lonardi, come Sevilla, possono essere corridori interessanti per ottenere dei risultati già in questa stagione.
Sì, la squadra sta crescendo piano piano. Il primo anno era un po’ tutto una novità, abbiamo creato il nostro metodo di lavoro cercando di fare delle gare adatte ai corridori che avevamo, dove siamo riusciti a ottenere gli inviti, e abbiamo messo in piedi una struttura portando avanti il lavoro già fatto negli anni prima negli Under-23 e negli juniores. Quindi avere un bel gruppo di lavoro dietro ai ragazzi, e questo i ragazzi lo percepiscono. Ora credo che ci siano le aspettative per fare dei risultati sostanziali anche in tutte le gare che andremo a fare. Abbiamo dei ragazzi come Lonardi, che l’anno scorso era al primo anno con noi però ha vinto subito una gara, ha fatto dei buoni piazzamenti e piano piano sta crescendo. Abbiamo Bais, che nel finale di stagione è andato molto forte e ha già un Giro d’Italia sulle spalle, è cresciuto strutturalmente come atleta. Fancellu, dopo due anni tra malanni e cadute, è riuscito a trovare un po’ il filo della matassa e un po’ di tranquillità, anche con l’aiuto di Amadori e della Federazione, abbiamo collaborato perché il ragazzo potesse dimostrare il suo valore e fargli trovare la fiducia. Le aspettative che aveva quando è passato prof erano alte ma non aveva quella struttura fisica e quella capacità per gestire il mondo del professionismo. Dal mio punto di vista non è ancora strutturato per fare grandi risultati, ma potrà crescere con calma e fare una bella stagione, quantomeno con continuità, l’importante è che possa correre e star bene e riuscire a fare quello che riesce a fare, senza avere grandi aspettative.

Diciamo però che il progetto per il 2023 può contare forse soprattutto, senza sminuire il valore degli altri, su due nomi come Lorenzo Fortunato e Vincenzo Albanese, che hanno già dimostrato tanto in questi anni.
Sì, loro sono cresciuti e hanno fatto un bel salto di qualità, da quando sono arrivati con noi come due atleti senza squadra sono passati a fare un anno molto buono lo scorso anno. Quest’anno, quando Fortunato si è presentato alle gare è sempre stato competitivo e ha corso sempre un po’ da protagonista cercando di ottenere risultati e facendo il meglio che poteva. Con Vincenzo, per i piazzamenti in top ten che ha fatto in tutte le gare in cui siamo andati, abbiamo avuto un corridore che ha dato fiducia alla squadra. Questo fa sì che il prossimo anno possa fare ancora uno scalino in più perché ha veramente tante potenzialità, magari capire dove si può veramente avere la possibilità di vincere le gare e come si può essere un po’ più protagonisti. Poi abbiamo un altro ragazzo molto buono che è Fetter, è campione ungherese, è molto giovane però sta crescendo bene. Oltre ad aver vinto il campionato nazionale a cronometro ha fatto un bel Giro d’Italia, ha fatto belle gare, contiamo che cresca e che dia valore a tutto il team.

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