Nippo-Fantini-Faizanè, Ivan Santaromita: “Un voto alla mia carriera? Direi otto e mezzo”

Ivan Santaromita non ha troppi rimpianti per la sua carriera. L’ex campione italiano ha annunciato il ritiro pochi giorni fa e in un’intervista rilasciata a Varese News ha dato otto e mezzo come voto alla sua carriera. Il trentacinquenne ha ripercorso la sua carriera iniziata nel 2005 come stagista della QuickStep, ricordando con orgoglio il trionfo dei campionati nazionali e il Tour de France del 2011, dove fu uno dei gregari del vincitore Cadel Evans. Il classe ’84 si è poi soffermato sulle squadre e i compagni più forti e sulle delusioni e i rimpianti della sua carriera.

Di certo il campionato italiano vinto in Trentino nel 2013 – ha esordito Santaromita quando gli è stato chiesto il momento più bello della sua carriera – Poi ci metto il Tour de France 2011, un po’ perché è la gara a tappe più importante, un po’ perché l’ho vinto da gregario di Cadel Evans”.

Nel corso della carriera, però, non sono mancati delusioni e rimpianti: “ La delusione più grande è stata il Giro d’Italia del 2014: ero alla Orica, partivo con velleità di fare classifica e invece è andato un po’ tutto male. Aggiungo il Giro di quest’anno: sono partito a pezzi per via della caduta al Trentino, è stato durissimo”.

L’ormai ex corridore azzurro ha poi dispensato elogi per la BMC e Vincenzo Nibali, suo compagno di squadra alla Liquigas: “Il compagno di team più forte è stato Nibali, che è fortissimo e anche molto talentuoso. La squadra più forte in cui sono stato è la BMC del 2011. A seguire la Liquigas della Vuelta 2010: vincemmo anche lì grazie a Nibali”.

Il rimpianto di una carriera da otto e mezzo in pagella è quello di non aver potuto mai disputare il Giro delle Fiandre: “Alla mia carriera darei otto e mezzo. I sacrifici sono stati tanti, però mi sono tolto anche delle belle soddisfazioni. Tra quelle che non ho mai disputato la gara che mi piace di più è il Fiandre: chi lo ha corso mi racconta di un’atmosfera favolosa grazie al pubblico. Ma dal punto di vista tecnico, non è proprio il mio percorso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio