Gran Piemonte 2022, Alexis Vuillermoz dopo il podio: “Sono queste le sensazioni per cui faccio il ciclista. Importante aver portato a casa punti UCI”
Alexis Vuillermoz torna alle origini alla Gran Piemonte 2022. Il corridore francese sta vivendo in questa seconda stagione in maglia TotalEnergies un percorso di transizione che lo dovrebbe far tornare un corridore esplosivo e non uno scalatore puro come aveva provato a fare alla Ag2r. I risultati si erano già visti in questa stagione con la vittoria di tappa al Giro di Delfinato e si sono fatti vedere nuovamente quest’oggi con il terzo posto nella semiclassica piemontese, che dimostra che il transalpino si è anche messo definitivamente alle spalle i problemi che erano nati dopo l’insolazione presa durante la nona tappa del Tour e che avevano portato anche a un intervento chirurgico.
“Avevo una buona punta di velocità, spesso quello che mi dà problemi è il posizionamento – ha esordito ai nostri microfoni parlando della corsa di oggi – Dato che eravamo in un gruppo piuttosto nutrito non si può dire che ero più a mio agio, non amo prendere questo genere di rischi. Sono più a mio agio su arrivi leggermente in salita, oggi c’era un gruppetto, quindi era una configurazione diversa. Avevo Alan Joussoume che ha fatto un lavoro enorme per me per portarmi davanti e rassicurarmi. Poi ho potuto lanciare il mio sprint come faccio negli stage, ma in gara è più complicato perché c’è molta gente. C’è stata una grande battaglia, avere Alan è stato un sollievo, ho ottenuto una buona posizione e abbiamo preso punti importanti per noi nella caccia alla WildCard per l’anno prossimo. Erano dei punti che volevamo e sono contento di averli portati a casa”.
Punti UCI che il classe ’88 cercherà anche al Lombardia per aiutare la sua formazione a piazzarsi nei primi due posti del ranking UCI tra le formazioni Professional e ottenere l’invito automatico a tutte le corse WorldTour del prossimo anno: “Alla TotalEnergies mi hanno lasciato il tempo di tornare a lavorare sulle mie qualità di base. All’Ag2r ho voluto provare io a testarmi in montagna, ma ho visto i miei limiti e sono tornato alle mie qualità di base di puncheur. Ho una buona resistenza e un buono spunto e sono tornato a sentire l’eccitazione di lottare per la vittoria nel finale, anche se alla fine è stato un podio, ma il fatto di essere in posizione e di giocartela sul traguardo è la sensazione più entusiasmante e sono questi i motivi per cui si fa ciclismo. Sarò al Lombardia dopo una settimana intensa con Agostoni, Emilia, Bernocchi, TreValli, oggi Gran Piemonte. Poi ci sarà il Lombardia, poi il Veneto, sarà un’altra settimana molto dura. Arriverò al Lombardia con un po’ di fatica accumulata, che non è l’ideale per affrontare 250 chilometri, ma d’altro canto ho accumulato molto riposo quest’estate a causa del mio infortunio, quindi farò del mio meglio insieme a Pierre Latour per ottenere la migliore posizione possibile e prendere altri punti UCI per la WildCard”.
Infine, il trentaquattrenne ha detto la sua anche sul nuovo percorso della classica delle foglie morte: “Ho fatto quarto nel 2017, quindi è una corsa che può essere adatta a me. Anche se so che è sempre una corsa dura, ma quando sono in condizione me la gioco con i migliori. Non sono nella condizione migliore per quanto riguarda la montagna, ma perché non provare ad andare più lontano possibile? Anche perché quest’anno mi sembra che il percorso sarà un po’ meno difficile. Farò del mio meglio e darò tutto fino alla fine per ottenere il miglior risultato possibile”.
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