Lotto Soudal, frattura alla clavicola per James Shaw in cerca di squadra per il 2019: “Non ho niente in mano”

Il sogno di James Shaw potrebbe tramutarsi in un incubo. L’esordio in una classica Monumento è andato nel peggiore dei modi per il corridore della Lotto Soudal, che finito a terra ha riportato una doppia frattura alla clavicola sinistra. Un infortunio non dei più gravi, ma che aggiunge pessimismo in un periodo moralmente non facile visto che si trova attualmente senza contratto per la prossima stagione. Classe 1996, il suo attuale accordo con la formazione belga è infatti in scadenza visto che passò professionista la passata stagione, dopo alcuni mesi da stagista. Senza risultati degni di nota in questi primi due anni, a 22 anni al momento si trova senza certezze riguardo il proprio futuro.

Una situazione difficile per un ragazzo che potenzialmente potrebbe ancora correre tra gli under 23 (è arrivato decimo infatti nella prova in linea del mondiale di categoria), ma che invece ha compiuto il grande salto ad appena 20 anni, con tutti i rischi del caso. Arrivato in prima squadra dopo aver corso con il vivaio della formazione WorldTour belga, ha corso alcune gare importanti come Omloop Het Nieuwsblad, Giro del Delfinato, Giro di Catalunya e, appunto, Il Lombardia, ma non ha mai potuto uscire dal suo ruolo di gregario, senza dunque emergere, non solo agli occhi della sua dirigenza, ma anche per le altre squadre.

“Non ho intenzione di nasconderlo, non ho niente in mano – ammette a Rouleur – Le cose stanno così ed è mentalmente difficile. Diciamo che non è una grande iniezione di fiducia… È una delusione e una sfida. Diciamo che a un certo punto della carriera può succedere a tutti, purtroppo per me sta succedendo quando ho ancora 22 anni…

Ed è forse stata proprio la sua decisione di compiere il grande salto così presto che ora gli sta creando problemi. Una scelta che non rimpiange a livello personale, pur ammettendo che sia stato “un errore di gioventù”, visto che avrebbe fatto meglio “a restare dilettante e fare qualche altra corsa per fare risultato”. Ma una scelta che soprattutto sconsiglia ad altri giovani: “Se dovessi dare un consiglio ad un giovane nello stesso contesto, situazione e prospettiva, gli direi di restare il più a lungo possibile tra i dilettanti. Se potessi tornare indietro, lo farei. Ciclisticamente, sono gli anni migliori della tua vita”.

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