MPCC, cresce la credibilità del ciclismo – 6 casi di doping quest’anno, 69 nel baseball e 63 nell’atletica

Il ciclismo sta pian piano cercando di ripulire la propria reputazione. Dopo un ventennio in cui era stata seriamente compromessa, sembra essere ora sulla retta via e quanto pubblicato dal Movimento Per un Ciclismo Credibile lo conferma. L’MPCC riporta infatti i dati riguardanti i casi di doping accertati nel mondo dello sport professionistico e il ciclismo occupa solo il 13º posto, con sei casi totali nel periodo tra il 1 gennaio 2018 e il 31 agosto 2018. Una boccata d’ossigeno quindi per il ciclismo, che viene troppo spesso indicato come la pecora nera degli sport in termini di sostanze dopanti.

Le differenze con altri sport da questo punto di vista sono evidenti, visto che, ad esempio, il baseball conta ben 69 casi di doping accertati ed è al primo posto di questa poco onorevole classifica, con l’atletica seconda con 63 casi e il sollevamento pesi terzo con 40. Oltre a questi tre sport, anche football americano, calcio, equitazione, boxe, tennis, cricket, rugby e MMA hanno registrato più situazioni illecite rispetto al ciclismo. Chiaramente bisognerebbe fare la proporzione con il numero effettivo di atleti professionisti, ma in ogni caso il ciclismo esce comunque rafforzato da questa indagine. Considerando tutti gli sport, 103 casi sono stati rivelati negli Stati Uniti, 37 in Russia, 23 nella Repubblica Dominicana e 14 in Italia, che staziona quindi al quarto posto.

Nello specifico, dei sei casi accertati nel ciclismo, nessuno riguarda la categoria WorldTour, mentre uno si riferisce a Remy Di Grégorio, licenziato dalla Delko Marseille e unico atleta risultato positivo nella categoria Professional. Gli altri casi quattro sono di squadre minori Continental e uno arriva dalla pista.

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