Gino Bartali, l’omaggio di Sergio Mattarella: “Atleta di straordinario valore e testimone di solidarietà, sacrificio e dedizione”

Vent’anni fa, il 5 maggio 2000, si spegneva Gino Bartali. Il suo nome è uno di quelli più scintillanti nella storia dello sport italiano di tutti i tempi. Vincitore, fra le altre cose, di tre Giri d’Italia e di due Tour de France, il toscano è stato un simbolo della rinascita del Paese dopo la Seconda guerra mondiale, oltre che protagonista di una delle rivalità più entusiasmanti del XX secolo, quella con Fausto Coppi. Bartali è stato anche una figura indimenticabile per quanto di buono ha fatto in tempi tremendamente difficili a favore degli ebrei perseguitati, tanto da essere stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo.

A ricordarlo, ciclista e uomo, anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Il nome di Gino Bartali, campione e leggenda del ciclismo italiano, è iscritto a grandi caratteri nella storia dello sport nazionale e rappresenta uno dei simboli dell’Italia del dopoguerra. La Repubblica lo ricorda, a vent’anni dalla scomparsa, come un atleta di straordinario valore, ma anche come un testimone di quello spirito di solidarietà, di sacrificio, di dedizione che ha rilanciato il Paese agli occhi del mondo. Le imprese di Bartali al Giro d’Italia, al Tour de France, nelle grandi classiche internazionali, hanno suscitato entusiasmo tra gli italiani e rafforzato le loro speranze anche in momenti molto difficili”.

Il messaggio del Presidente sottolinea una volta di più anche l’impegno extrasportivo del nativo di Ponte a Ema: “Il nome di Bartali sarà ricordato anche come Giusto tra le Nazioni per il coraggioso e silenzioso impegno nella rete di salvataggio, costruita dall’Arcivescovo e dal Rabbino di Firenze, che consentì a centinaia di cittadini di religione ebraica di sottrarsi alla persecuzione e alla deportazione. La discrezione con cui negli anni ha custodito un’impresa di così grande valore umano rende ancora più onore alla sua memoria”.

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