Doping, Marion Sicot respinge le accuse dopo la positività: “Noi donne produciamo più EPO quando abbiamo il ciclo”

Marion Sicot non ci sta e prova a scagionarsi dalle accuse di doping. La francese era risultata positivo all’EPO in un controllo dello scorso 27 Giugno al termine dei campionati nazionali francesi a cronometro. L’atleta ventisettenne, però, ora a rischio di ricevere una squalifica di quattro anni se le accuse venissero confermate, ha deciso di professare la sua innocenza, respingendo al  mittente ogni accusa dichiarando di non aver mai fatto uso di sostanze proibite. Secondo la donna, i valori anomali emersi sarebbero dovuti al fatto che il test sia stato svolto durante il suo ciclo mestruale.

Voglio solo dire che sono innocente – ha dichiarato la ciclista transalpina a DirectVelo – Aspetto le analisi del campione B. Il livello che hanno trovato è molto basso. Avevo il ciclo quando ho fatto il test e colui che me l’ha fatto svolgere se l’è annotato. Noi donne quando abbiamo il ciclo produciamo più EPO. Non ho mai preso nulla e spero che la verità emerga velocemente. Ho anche preso dei soldi in prestito dai miei genitori perché voglio lottare e dimostrare la mia innocenza”.

Le dichiarazioni della donna sono state bollate da Michel Audran, direttore del laboratorio anti-doping francese, come “piuttosto fantasiose”. La notizia, però, ha interessato molto i media francesi soprattutto perché, prima che venisse rivelata la sua positività, l’atleta francese era allenata da Frank Alaphilippe, cugino di Julian, ma il rapporto lavorativo tra i due si è sciolto immediatamente dopo i campionati nazionali, prima che si sapesse della positività: “Questo non ha nulla a che vedere con il test, Frank ora lavora con la Deceuninck e non poteva più seguirmi”.

Raggiunta poi da Le Monde, la ragazza avrebbe rivelato di aver incontrato Frank Alaphilippe soltanto una volta, con la collaborazione tra i due che consisteva nello scambio di dati di potenza e di piani di allenamento via mail. L’Equipe, invece, ha provato a parlare con il coach, ma tutti i loro tentativi di mettersi in contatto con lui sono risultati vani.

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