Colombia, Jarlison Pantano contro l’UCI: “Credo sia come una mafia”

Non è un bel momento per il ciclismo colombiano. Negli ultimi mesi del 2022, infatti, ben due corridori di questa nazione hanno visto il loro nome legato a quello del doping: prima Nairo Quintana squalificato a posteriori dal Tour de France 2023 per una positività al Tramadol e poi Miguel Angel Lopez licenziato dalla Astana Qazaqstan per un suo coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria su sostanza proibite. Mentre i due atleti cercano di sostenersi a vicenda, anche altri connazionali stanno cercando di difendere i due scalatori. Tra questi anche Jarlison Pantano, a sua volta squalificato nel 2019.

Credo che l’UCI sia come una mafia – ha dichiarato il classe 1988 a Blu Radio – Alla fine uno sa quello che ha fatto e oggi vedo che c’è una mafia. Nairo è stato squalificato per il Tramadol, una sostanza proibita dal Movimento per un Ciclismo Credibile. Il tramadol è una sostanza che non cambia nulla, non migliora le tue prestazioni. Sfortunatamente con il caso di Nairo e Miguel Angel sento che vogliono danneggiare l’immagine di noi colombiani“.

Il nativo di Cali ha poi fatto riferimento alla situazione di CicloMercato di Quintana, che ha recentemente annunciato di stare ancora cercando una squadra, anche se per il momento le sue ricerche non hanno dato i risultati sperati: “Perché nessuna squadra europea vuole ingaggiare Nairo adesso? Perché la sua immagine è stata danneggiata”.

 

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