Ciclocross, Sean Kelly applaude la multidisciplinarietà: “Può funzionare bene una volta che è stata pianificata”

Anche questo inverno si torna a parlare di multidisciplinarietà. Ogni volta che Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Wout van Aert (Jumbo-Visma) e Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) mettono le loro ruote nei campi del ciclocross risuona sempre la stessa domanda: è possibile coniugare ad alti livelli l’attività su strada con quella del fuori strada? A quanto pare sì, visti i grandi risultati ottenuti dai tre fuoriclasse in entrambe le discipline (nel caso del neerlandese e del britannico bisogna ricordare le ottime prestazioni fatte pure in Mountain Bike). Dello stesso parere sembra essere anche Sean Kelly, ex professionista irlandese in grado di vincere sette Monumento e una Vuelta.

Il classe 1956 ha potuto assistere al duello tra Van Aert e Pidcock in CDM a Dublino e proprio in questa occasione è stato raggiunto dai microfoni di CylingNews, parlando, tra le altre cose, anche di multidisciplinarietà: “È molto bello da vedere e dimostra che puoi fare entrambe le cose una volta che hai studiato per bene come e i corridori sono consapevoli di quello che possono fare in inverno. Naturalmente senza esagerare: la giusta quantità può aiutarti con la strada. Può funzionare bene una volta che è stata pianificata“.

Il sessantaseienne si è detto contento anche di vedere una corsa così importante in Irlanda: “Avere questi eventi mostra ai più giovani di cosa si tratta e possono vedere i grandi campioni: è un bell’incentivo. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno qui in Irlanda. Abbiamo avuto problemi perché negli ultimi anni non ci sono stati abbastanza ragazzi e ragazze che si sono avvicinati al ciclismo“.

Il ciclocross è un buon modo di avvicinare le persone al ciclismo come sport perché è sicuro – ha aggiunto – Il problema del ciclismo su strada adesso è legato alla salute e alla sicurezza: molti genitori sono un po’ preoccupati nel lasciar correre i propri figli. Con il ciclocross sei in un circuito chiuso e si sento più sicuri”.

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