Auto e moto in corsa, un corridore in scia può arrivare a guadagnare 27 secondi a chilometro: “Ma l’UCI non fa nulla”

È un nodo che ritorna ciclicamente, in tutte le corse e in ogni momento della stagione. Quello delle scie è un aspetto attualmente poco definito nell’ambito delle corse ciclistiche e, in particolare negli appuntamenti più importanti, il gran numero di veicoli a motore che siano, causa spesso situazioni che lasciano più di qualche perplessità. A consolidare i dubbi ora arriva anche uno studio scientifico dell’Università della Tecnologia di Eindhoven (Paesi Bassi), che ha quantificato quello che può essere il vantaggio di un corridore che trovi davanti a sé, durante la gara, un’automobile o una motocicletta.

A rendere noti i risultati dello studio è il professor Bert Blocken, belga, che è anche consulente aerodinamico per la Jumbo-Visma. I dati elaborati fanno presente che un ciclista in azione alla velocità di 46,8 chilometri orari, può arrivare a guadagnare anche 27 secondi, in caso il veicolo davanti sia molto vicino (nel caso di un’auto, a un metro di distanza). Il caso in questione, in effetti, sarebbe fin troppo lampante e sicuramente non permesso dalla giuria di gara, ma se si allunga un po’ la distanza, i vantaggi restano: una motocicletta più avanti di 2,64 metri rispetto al corridore, crea un vantaggio di 14 secondi abbondanti. E, per citare un altro dato riguardante una situazione verosimile in corsa, un’automobile che si trovi 5 metri più avanti frutta all’atleta 10 secondi di “bonus”.

Stando anche più larghi e tenendo sempre come caposaldo la velocità di 46,8 km/h, una motocicletta in strada crea un vantaggio, per chi sta dietro in bicicletta, anche trovandosi 40 metri più avanti: in questo caso si parla di 2,6 secondi, che comunque possono essere un beneficio significativo in una corsa ciclistica. Blocken accompagna quindi il suo studio con una sorta di denuncia: “I benefici delle scie nel ciclismo sono troppo grandi per essere permessi. L’UCI ha del lavoro da fare ma continua a ignorare questi riscontri. Quanto tempo dovrà passare prima che accettino quel che dice la scienza?”.

La ricerca riguarda inoltre anche i possibili guadagni che si possono avere quando la moto o la vettura è dietro il ciclista. Sempre con la velocità di 46,8 km/h come riferimento, la forchetta che si può avere con una moto al seguito, a distanza variabile tra 0,25 e 10 metri, vede il possibile vantaggio passare da 2,2 secondi a 0,025, ovviamente più modesti, ma non per questo trascurabili in uno sport che ormai lavora di marginal gains. Importante anche il possibile vantaggio che si ottiene con una macchina (e tutti abbiamo in mente le immagini prese durante le cronometro), che in un chilometro può dare un vantaggio variabile tra 3,6 e 0,05 secondi (considerando una forchetta tra uno e dieci metri)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio