UAE Team Emirates, David de la Cruz pronto al riscatto: “Spero che tutto ciò che è andato male nel 2019 vada bene nel 2020”

David de la Cruz, dopo la scadenza del suo contratto con la Ineos, correrà la prossima stagione con la UAE Team Emirates. Il corridore spagnolo, reduce da un’annata piuttosto deludente e contrassegnata anche da alcuni problemi fisici, è pronto al riscatto in vista del 2020 con la sua nuova squadra, con la quale spera di trovare anche più spazio per togliersi soddisfazioni personali. Infatti nel biennio trascorso con il team britannico ha dovuto soprattutto lavorare per i suoi capitani, riuscendo a conquistare solamente due successi entrambi nel 2018, una tappa alla Parigi – Nizza e la cronometro individuale alla Vuelta a Andalucia.

“É finito un ciclo. Ora voglio iniziarne uno nuovo con una nuova squadra e chiudere un periodo in cui non mi sono sentito a mio agio, specialmente in questo secondo anno – ha raccontato lo scalatore iberico a Ciclismo a Fondo – Sportivamente, non ho brillato come avrei voluto, ma sono consapevole di essere stato nella squadra di riferimento, la squadra che tutti guardano. E aver fatto parte di quella struttura è stato un orgoglio. Il tempo vola. Anche se quando le cose non vanno bene, una stagione passa molto più lentamente. Comunque, la mia esperienza con la Ineos è stata buona. Sono stato in grado di far parte di una squadra leader mondiale ed imparare e maturare. Ho corso negli ultimi anni nei due team di riferimento: Sky e QuickStep. Questo mi ha aiutato a crescere come corridore e come persona”.

Lo spagnolo analizza la sua stagione appena conclusa, al di sotto delle aspettative: “L’anno è stato complicato tra infortuni e cadute. Inoltre non ho avuto la continuità di calendario che mi sarebbe piaciuto avere. Prima ho rotto lo scafoide in California e poi ho avuto un’altra caduta alla fine di luglio mentre preparavo la Vuelta. Quando tutto va storto, sembra andare ancora peggio. Ti mancano le gare e i momenti chiave e l’anno passa e questo è quello che mi è successo nel 2019. E la mancanza di continuità rende tutto molto più difficile poiché non riesci a correre nella tua forma migliore. Nel 2018 mi sono sentito più a mio agio. Spero che tutto ciò che è andato male nel 2019 vada bene nel 2020. Comunque, ho cercato di finire la stagione nel miglior modo possibile, per rispetto della squadra e perché dobbiamo essere professionisti fino all’ultimo. Penso che questo sia stato il momento ideale per andare alla UAE“.

De la Cruz continua parlando della sua nuova avventura col team emiratino: “Sono entusiasta e motivato. Altre squadre erano interessate me, ma soprattutto la UAE. Matxin ha mostrato entusiasmo e fiducia in me, dopo un anno complicato. Eravamo già stati insieme alla QuickStep. Siamo stati a Dubai per cinque giorni. Mi è piaciuto quello che ho visto. Non è stato un incontro di ciclismo, ma attività congiunte per unire la squadra. Mi ha sorpreso la buona atmosfera. Mi sono subito sentito a mio agio e con ex compagni come Gaviria, Richeze, Henao è stato tutto più semplice”.

“La squadra disputa gare che si adattano bene alle mie caratteristiche, come la Parigi-Nizza o la Vuelta, e spingono il più possibile, senza pensare a una posizione specifica. Condividono le mie ambizioni e mi danno la fiducia necessaria per soddisfarle, lavorando umilmente per raggiungere gli obiettivi specifici. Io non so come possa andare perché le cadute degli ultimi anni mi hanno condizionato. L’importante è avere ambizioni e trovare il mio spazio nel team. È quello che sto cercando e ho l’impressione di averlo trovato qui. Questo mi entusiasma e mi aiuta a mantenere una corretta dinamica di lavoro.  Corridori come Pogacar spingono forte e questo ti motiva a lavorare ancora di più. Indubbiamente ci sono grandi corridori nella UAE e non esiterò a mettermi a loro disposizione quando si presenterà la situazione”.

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