Tour Down Under 2018, Porte tra i migliori malgrado alcuni problemi fisici: “Non mi sentivo benissimo”

La BMC comincia a mostrare i muscoli al Tour Down Under 2018. Considerata da tutti la squadra da battere vista la presenza in squadra dei vincitori delle ultime tre edizioni (per un totale di sei successi e otto podi complessivi), la compagine statunitense oggi si è assunta le sue responsabilità in salita, scremando il gruppo prima di provare ad allungare con i suoi capitani anche nel tratto successivo. Ad un certo punto su cinque attaccanti al comando, due erano rappresentanti della formazione americana. Sempre loro hanno poi chiuso sull’attacco di Peter Sagan, riportando il gruppo sotto, tenendo chiusa poi la corsa sino al traguardo. Una lotta nella quale Simon Gerrans ha giocato un ruolo principale, tirando per buona parte della salita, prima di farsi defilare lasciando a Richie Porte e Rohan Dennis la guida del team.

A confermare che la BMC è la squadra a cui tutti guardano, anche l’atteggiamento in gruppo, con molti corridori rimasti in attesa delle mosse di Richie Porte, come racconta lui stesso. “Nessuno voleva prendere la corsa in mano, ma non penso toccasse a me – spiega – Non mi sentivo così bene oggi, un po’ svuotato visto che stanotte ero stato un po’ male. Per me è stata una giornata dura, ma ora non sto messo male. I ragazzi hanno fatto un bel lavoro, impostando un bel ritmo, ma non esagerato. Miles Scotson e Simon Gerrans hanno fatto un gran bel lavoro”.

Soddisfazione dunque per come è andata da parte del tasmaniano, sostanzialmente al rientro dopo la terribile caduta al Tour de France. “Riuscire ad essere davanti dopo una bella selezione come quella è stato positivo – ammette – Penso che dopo un tratto così mosso davanti ci fossero davvero solo i migliori”. A questo punto bisogna affrontare la sua tappa, con l’arrivo a Willunga Hill in cui ha vinto nelle ultime quattro edizioni. Per il momento, l’ex Sky non si sbilancia, guardando sia in casa che fuori: “Vedremo come andrà Sagan domani. Norton Summit (la salita odierna, ndr) non è così dura, ma lo è stata molto di più per il caldo. Faceva così caldo che sembrava quasi di essere in altura. Speriamo che per domani avremo modo di riprenderci e avere una buona giornata assieme a Rohan”.

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