Team INEOS, Rohan Dennis ripensa al 2019: “Ho fatto le mie scelte pensando alla famiglia”

È stato un anno quantomeno tempestoso, il 2019 di Rohan Dennis. L’australiano  è passato alla Bahrain-Merida, è stato protagonista di un bellissimo duello con Egan Bernal al Giro di Svizzera per poi essere protagonista di un episodio per certi versi incredibile al Tour de France: il 29enne di Adelaide lasciò la Grande Boucle mentre era in fuga, il giorno prima della cronometro di Pau, quella che probabilmente rappresentava uno dei grandi obiettivi della sua stagione. Da lì, la frattura con la squadra è andata sempre più allargandosi e il rapporto si è definitivamente spezzato nel momento in cui Dennis ha corso – vincendola – la cronometro dei Mondiali dello Yorskhire con l’attrezzatura di altri marchi. Il contratto con la Bahrain è stato risolto e l’australiano, dopo qualche settimana di incertezza, è stato ingaggiato dal Team INEOS.

Proprio con due nuovi compagni di squadra, Geraint Thomas e Luke Rowe (i due curano Watts Occurring, un podcast radiofonico), Dennis ha parlato di quanto gli è successo negli ultimi mesi. In merito al ritiro dal Tour, l’australiano si è espresso così: “Alla fine, il fatto che io fossi lì non era positivo per la mia famiglia. Stavo male mentalmente, questo condizionava la vita a casa e le cose avrebbero solo potuto peggiorare; così ho deciso quel che era meglio per i miei cari e me ne sono andato”.

Dal giorno del ritiro al rientro in gara passò molto tempo. Tempo in cui Dennis ha dovuto fare i conti con i social network: “Probabilmente ho dato troppa attenzione a tutta quella m…a on line. Volevo sapere cosa stava succedendo, quale fosse diventato il mio posto nella comunità del ciclismo. Ma è la peggior cosa che potessi fare. Non potevamo rispondere, perché l’idea era quella di rimanere in silenzio. Avevamo deciso di non rendere le cose pubbliche e di risolvere la situazione in silenzio, ma alcune cose vennero alla luce”. Poi, però, la vittoria iridata: “È stato un sollievo, più di ogni altra cosa. È stato un bel momento, c’erano mio figlio e mia moglie all’arrivo. Speciale”.

Dennis spende inoltre buone parole per la sua nuova squadra: “Penso che Ineos sia il posto in cui troverò supporto per le mie aspirazioni olimpiche e per le cronometro. In generale, questa squadra sembra, ed è sempre sembrata, concentrata sui dettagli. Quando c’è qualcosa che si può fare, in altre squadre alzano le spalle e ti dicono ‘Non posso essere disturbato’. Qui questo non succede”.

L’australiano, già due volte campione del mondo nelle prove contro il tempo, ha inoltre rivelato un obiettivo per il suo 2020, oltre alla cronometro di Tokyo 2020. Dennis punta infatti a togliere il Record dell’Ora a Victor Campenaerts, che nel 2019 lo aveva portato a 55,089 chilometri. Il 29enne di Adelaide, che ha già detenuto il primato per un breve periodo nel 2015, potrebbe cimentarsi nell’impresa dopo i Giochi olimpici.

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