Soudal Quick-Step, Tim Merlier deluso dalla mancata partecipazione al Tour: “Avrei potuto dare una mano alla squadra”

Tim Merlier non disputerà il Tour de France 2024., A novembre, il belga ha chiesto un posto alla Grande Boucle nonostante la squadra sarebbe stata costruita attorno a Remco Evenepoel. Il velocista non ha ricevuto alcuna risposta e si è dovuto quindi rassegnare a dover spostare le sue attenzioni su Giro d’Italia e Vuelta a España. Una pillola non proprio semplice da mandare giù per il secondo anno di fila, la stessa che ha portato Fabio Jakobsen a cambiare squadra non appena è apparso chiaro che il Wolfpack avrebbe giocato la carta del campione del mondo delle prove a cronometro al Tour.

Il fiammingo, in carriera già vincitore di tappa a Giro e Tour e recentemente trionfatore ai campionati belgi di Beach Race, è uno dei velocisti più importanti del panorama mondiale e sperava di poter ribadire il suo status alla Grande Boucle. Due mesi fa, aveva dichiarato che uno dei suoi obiettivi per il 2024 era il Tour perché considerava possibile una coesistenza tra un uomo di classifica come Evenepoel e uno sprinter puro come lui, ma non ha ricevuto la benedizione di Patrick Lefevre.

Il grande giro francese è sicuramente fuori discussione per l’ex campione belga delle prove in linea, che ora deve cercare di definire al meglio il proprio calendario, senza la corsa alla quale più di tutte anelava: “Ho le mie ambizioni e so che potrei vincere le volate al Tour. Ne sono convinto. Se vuoi farti un nome come velocista, a quanto pare devi farlo al Tour. Lo abbiamo visto la scorsa estate. Ma comunque non succederà quest’anno”.

Un altro obiettivo, a questo punto il principale della sua stagione, saranno le Classiche: “Non è un segreto che io sia più bravo nelle corse di un giorno. Riesco a motivarmi meglio per questo. Sogno le gare che si disputano nelle Fiandre, non lo nascondo. In un grande giro non c’è riposo mentale: o sprint o sopravvivenza”.

Al momento per quanto riguarda i GT non è ancora certo se farà Giro, Vuelta o entrambi, ma restano un obiettivo nel quale poter dimostrare il proprio valore, anche alla propria squadra: “Se andrò al Giro al posto del Tour? Non l’abbiamo ancora del tutto definito, dobbiamo aspettare e vedere. So di avere dei limiti nei grandi giri, ma posso fare del mio meglio per la squadra. L’ho già dimostrato. In ogni caso la squadra dovrebbe dare il massimo sino agli ultimi chilometri e a quel punto potrei provare a dire la mia. Anche se al momento non ne ho avuto l’opportunità”.

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