Sicurezza, L’ex pro Theo Bos propone nuove soluzioni per gli sprint: corsie, barriere, rettilinei

L’ex pro Theo Bos propone nuove misure di sicurezza per gli arrivi in volata. Nella stagione appena conclusa il tema della sicurezza è stato più volte al centro del dibattito e lo è ancora, soprattutto dopo quanto accaduto con Dylan Groenewegen e il malcapitato Fabio Jakobsen nella frazione inaugurale del Giro di Polonia. L’ex corridore neerlandese ha voluto dare anche il suo contributo proponendo dalle colonne di AD una serie di soluzioni ispirate alla pista e non solo. Tra queste soluzioni c’è quella di eliminare le curve negli ultimi 300 metri e di creare delle corsie apposite per i velocisti nel finale.

“Una regola dice che non puoi cambiare traiettoria – ha esordito spiegando la sua idea di proporre solo rettilineo nei 300 metri finali – Ma come si fa se lo sprint è subito dopo una curva? Qual è la linea? Dobbiamo liberarci di questo problema”.

Per quanto riguarda il pubblico, invece, l’ex Dimension Data ha proposto una doppia fila di transenne oppure transenne alte due metri e che, in ogni caso, devono essere senza gambe sporgenti e dunque simili a quelle già in uso al Tour.

La proposta più interessante è però quella delle tre corsie nel finale tracciate con delle linee. In quella centrale dovrebbero andare in velocisti, mentre nelle altre due, a circa un metro dalle barriere su entrambi i lati, tutti gli altri: “Se sei in testa al gruppo ai 300 metri nella sezione dei velocisti, resti lì, altrimenti sei retrocesso. Passare nelle corsie vicino alle barriere è vietato, così non ci si può più infilare in piccoli buchi, come Sagan al Tour. Ma così viene meno anche la situazione in cui il corridore davanti chiude la porta”.

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