QuickStep-AlphaVinyl, Patrick Lefevere: “A volte farei meglio a tacere”

Patrick Lefevere prova a darsi un freno. Il team manager della QuickStep-AlphaVinyl ha spesso fatto parlare di sé per le sue dichiarazioni controverse (solo negli ultimi mesi sul ritorno alla Bora di Sam Bennett, sul ciclismo femminile e sui suoi atleti impegnati a Tokyo) e tra i propositi per il nuovo anno ha inserito quello di mordersi la lingua in qualche occasione, pur non risparmiando qualche frecciata. La prima frecciata è al mondo dei social con la spiegazione della decisione di allontanarsi da Twitter, mentre la seconda è nei confronti della stampa, che spesso tradurrebbe in maniera non perfetta le sue dichiarazioni dal fiammingo all’inglese.

“Il lunedì davanti alla TV vinco tutte le gare che guardo – ha esordito facendo riferimento al mondo dei social – Quando sono in tribuna allo stadio sono il miglior calciatore al mondo, è troppo facile. Le controversie non sono piacevoli, ma forse a volte farei meglio a stare zitto perché è chiaro che il fiammingo non è l’inglese. Ma se alcune persone sono troppo pigre per tradurre in inglese, poi non devono esasperarmi. Ci sono persone con zero follower o dieci o venti che mi attaccano come se fossi un criminale, sperando che io risponda in modo da poter arrivare a 100 follower. A un certo punto mi sono detto ‘ stupido idiota, hai 66 anni, non farti mettere in imbarazzo da Twitter, non hai bisogno di Twitter’, così l’ho chiuso e non mi è mancato nemmeno per un secondo”.

Dopo aver definito il suo direttore sportivo Davide Bramati “il José Mourinho del ciclismo”, poi, il dirigente belga ha commentato l’arrivo in squadra di Mark Cavendish nel 2021, definendola una grande mossa e non un colpo di fortuna, come ha detto qualcuno: “Credo sia stata una delle mie migliori mosse di sempre. […] Tutti mi dicono che sono stato fortunato, ma io non credo sia così. Ho corso il rischio, la squadra l’ha accettato immediatamente e lui ha lavorato bene. I risultati si sono visti. Sarà al Tour (al momento il britannico dovrebbe dirigersi al Giro  – ndr)? Domanda interessante, me la fanno tutti, soprattutto la stampa. Ma d’altro canto, l’anno scorso non sarebbe dovuto essere in squadra nemmeno per il Giro del Belgio, figuriamoci il Tour de France. Poi dopo la storia di Sam Bennett ha preso il suo posto, ha sfruttato la chance e ha vinto. Ma è troppo presto e troppo facile prevedere oggi cosa accadrà”.

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