Trek-Segafredo, Dario Cataldo al fianco di Giulio Ciccone: “Al Giro per dargli i consigli che non mi hanno dato ai tempi della QuickStep”

Connessione abruzzese in casa Trek-Segafredo. Nel team è arrivato infatti Dario Cataldo, che ai microfoni di pescarasport24 ha rivelato che si metterà al servizio del suo corregionale Giulio Ciccone in questa stagione, con il grande obiettivo Giro d’Italia. I due sognano ovviamente di essere protagonisti soprattutto nella tappa del Blockhaus, ma in generale l’ex Movistar vuole dare più consigli possibili al suo nuovo compagno di squadra, soprattutto per quanto riguarda la lotta per la generale nei GT, cercando di fornirgli quella figura che a lui non hanno mai affiancato in carriera, soprattutto negli anni alla QuickStep, quando era andato vicino alla top 10 della corsa rosa.

“L’obiettivo è quello di ricambiare la fiducia di Luca Guercilena – ha esordito –  Se ha fatto firmare un trentaseienne è perché mi conosce e sa come lavoro. So benissimo quale sarà il mio ruolo e finalmente correrò con Giulio Ciccone: ci inseguivano da anni ed è un’occasione d’oro per fare bene. Unici abruzzesi nel WorldTour? È bello essere nello stesso team, lo possiamo dire con un pizzico di orgoglio. La tappa abruzzese del Giro? Bella, bellissima. Una delle più affascinanti ma avremo tante responsabilità. Noi conosciamo metro per metro quelle strade e non possiamo sbagliare. Di sicuro non dobbiamo avere foga e voglia di strafare. In una tappa come quella ci vuole testa e se provi ad agire d’istinto o dando ascolto al cuore ti puoi fare male, molto male”.

 

Il classe ’85 sarà quindi al fianco di Ciccone anche per evitare che a fine carriera abbia i suoi stessi rimpianti: “Non essere stato protagonista in classifica al Giro è un rimpianto. Ci ho provato quando dovevo, ma per vari motivi non è arrivato il risultato sperato. Ho fatto degli errori, non avevo grande esperienza e non ho mai avuto qualcuno che mi aiutasse a capire le cose. Nella Quickstep loro avevano le Classiche come obiettivo. Se avessi avuto qualcuno, magari le cose sarebbero andate in maniera diversa. Consigli da dargli? Al Giro qualcosa posso fare sicuramente. Lui è un istintivo, ma se lotti per la classifica devi avere sangue freddo. E se servirà, ci sarà ad aiutarlo. Questa la mia ultima stagione? Assolutamente no. Vorrei continuare almeno un altro anno. Mi sento ancora corridore a tutti gli effetti”.

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