Parigi-Roubaix 2020, corsa a rischio per il coronavirus: in ogni caso dovrà essere “a porte chiuse”

Il coronavirus minaccia anche il regolare svolgimento della Parigi-Roubaix 2020. L’epidemia si sta iniziando a diffondere in Francia, dove il numero di casi accertati è in aumento negli ultimi giorni. Se la Parigi-Nizza 2020, almeno per il momento, ha ricevuto l’ok delle autorità per continuare, non è detto che lo stesso possa verificarsi per l’Inferno del nord. Che rischia di avere lo stesso destino della Milano-Sanremo 2020, inizialmente in programma per il 22 marzo e attualmente rinviata a data da destinarsi. La classica francese dovrà attendere gli sviluppi della pandemia, ma è seriamente a rischio: uno dei principali focolai francesi si trova infatti a pochi chilometri dalla città in cui è prevista la partenza.

Il 12 aprile la classica dovrebbe prendere il via da Compiègne, ormai abituale sede della partenza. Il dipartimento dell’Oise tuttavia è uno dei più colpiti dai primi casi nello Stato che ospita la corsa: Crépy-en-Valois e Creil-air si trovano a una decina di chilometri dal paese in cui si dovrebbe verificare la grande partenza. E che ovviamente ogni anno riunisce, oltre alle centinaia di persone direttamente coinvolte nella corsa tra membri e staff, anche migliaia di tifosi e appassionati nei tantissimi eventi della piazza del castello di Compiègne. L’Oise ha già vietato gli assembramenti incontrollati di persone, e potrebbe essere difficile cambiare la situazione nell’arco di un mese.

Nel frattempo Cristian Prudhoumme, numero di ASO, associazione che organizza la corsa, ha dichiarato a France Info: “Ovviamente seguiremo le raccomandazioni e le direttive delle autorità. Alla Parigi-Nizza siamo lontani dai famosi focolai, ed è probabilmente uno dei motivi per cui le autorità ci lasciano correre”. Una corsa che si svolge tuttavia con diverse limitazioni: tanti team hanno deciso di non partecipare, e la direzione ha imposto l’annullamento delle conferenze stampa e presentazioni abbreviate dei ciclisti sul podio. Ora anche la Parigi-Roubaix trema, ma in ogni caso bisognerà tenere conto delle nuove ordinanze per cui non è possibile creare assembramenti di più di mille persone. La risposta della Parigi-Nizza è stata di impedire l’accesso alle zone di partenza e arrivo, una soluzione che eventualmente ASO sarà costretta a ripetere anche nella più famosa corsa del pavé, che si svolgerà tre giorni prima della fine della validità dell’attuale decreto.

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