Operacion Puerto, Valverde: “Non sono mai risultato positivo a un controllo antidoping”

Alejandro Valverde torna a dire la sua su Operacion Puerto. Mentre l’Agenzia Mondiale Antidoping ha stabilito nei giorni scorsi che deciderà a maggio 2019 se rivelare o meno l’identità dei 29 atleti (26 uomini e 3 donne) coinvolti nello scandalo doping esploso in Spagna nel 2006, il portacolori della Movistar, squalificato dal 2010 al 2012 per le frequentazioni con il dottor Eufemiano Fuentes e perché il suo nome venne trovato abbinato a una sacca di DNA presente nel laboratorio del medico, ha chiarito la sua posizione sull’argomento a margine del Saitama Criterium 2018 disputato ieri in Giappone e che ha sancito la sua prima vittoria con la maglia iridata conquistata a Innsbruck 2018 a fine settembre.

“Dopo la squalifica sono andato ancora più forte, le persone possono giudicarmi come vogliono. Non credo ci sia da chiedermi se abbia o meno recriminazioni. La verità è che non sono mai stato trovato positivo ad alcun controllo antidoping, ma è stato deciso che dovessi essere sanzionato e così è stato. Ho scontato la squalifica e da quel momento la mia unica preoccupazione è stata quella di godermi al massimo questo sport. Ognuno può giudicarmi come vuole, ma io dopo la squalifica ho vinto ancora più di prima. Continuerò a praticare questo sport anche dopo il ritiro dall’attività agonistica, non lo lascerò mai anche se di certo non continuerò ad allenarmi con questi livelli. Una cosa è certa: se non vado in bicicletta, mi sento peggio”.

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