Milano-Sanremo 2023, Sonny Colbrelli la sta vivendo dall’ammiraglia: “Ho scelto la vita”

C’è anche Sonny Colbrelli alla Milano – Sanremo 2023. Il bresciano l’anno scorso non si era presentato al via della corsa perché una bronchite lo aveva costretto a modificare i suoi piani dando l’appuntamento alla prima Monumento dell’anno alla giornata di oggi. Pochi giorni dopo, però, la sua vita è cambiata dopo l’arresto cardiaco che lo ha colpito al termine della prima tappa della Volta a Catalunya 2022. Dopo aver provato a tornare a correre, il Cobra si è reso conto che per la sua salute era meglio appendere la bici al chiodo, ma ha voluto presenziare comunque alla Classicissima, salendo sull’ammiraglia della Bahrain – Victorious.

Mi muoverò su alcuni punti del percorso, sarò anche sul Poggio – ha raccontato a Repubblica il vincitore della Parigi – Roubaix 2021 – È la mia nuova vita, sto studiando da direttore sportivo. Arrivata all’improvviso, è vero, questa vita, e cerco di farmela piacere. Ma l’esperienza di uno che è stato in gruppo fino a un anno fa e ha corso 9 volte la Sanremo è fondamentale“.

Il classe 1990 si era già messo a disposizione della squadra in occasione del week-end di apertura in Belgio: “Sono tornato gregario, mettiamola così, mi sono divertito anche, ma ho capito che il ciclismo è fatto di molti dettagli e dare le borracce nel modo corretto, non fare casino, è tutt’altro che semplice. Quando sei in bici non ti rendi conto di quanto si vada veloce. Lo capisci quando sei con i piedi per terra”.

Anche il nativo di Desenzano sul Garda guarda con un certo interesse a quello che potrà fare Tadej Pogacar, da molti considerato il grande favorito: “Certamente arriva con i numeri dalla sua, ha vinto senza apparente sforzo la Parigi-Nizza, non sbaglia mai l’attimo e ha uno scatto bruciante. L’anno scorso attaccò però troppo presto sul Poggio e poi ci provò a ripetizione. Troppo scontato. Sul Poggio bisogna attaccare una volta e forte.”

Il campione europeo di Trento 2021 ha poi raccontato il suo rapporto con la Milano-Sanremo: “Impossibile non amare una corsa che non sai mai come finirà: volata di gruppo o di gruppetto, attacco in salita o in discesa, dalla Cipressa, dal Poggio, c’è chi l’ha vinta come Chiappucci partendo sul Turchino. Dal 2016 è sempre finita in modo diverso. Alla Roubaix, soprattutto quando c’è fango, come quando l’ho vinta io, ci vogliono gambe stratosferiche. Alla Sanremo ci vuole anche molta fortuna. Il meteo e il vento soprattutto sono variabili decisive. Nel 2013 c’ero anch’io, trovammo la neve, ci portarono in pullman a Cogoleto, finimmo che era buio. In volata ristretta avrei potuto dire la mia tante volte. Non sono mai stato meglio che sesto. Non sono mai stato al posto giusto nel momento giusto.”

Tra i suoi ricordi anche la vittoria nel 2018 di Vincenzo Nibali, quando i due erano in squadra assieme: “Una giornata indimenticabile. Freddissima in partenza, corsa lenta, lui nemmeno doveva farla, decise all’ultimo di venire a Milano. Il capitano ero io, è vero. Poi prima della Cipressa Vincenzo viene e mi dice ‘Sonny, io ci provo sul Poggio’. Feci da stopper, feci saltare molti cambi nel gruppo dietro e poi mi buttai nella volata dei battuti. Ricordo la grande ressa dopo, la festa sul pullman“.

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