Milano-Sanremo 2023, Mathieu Van Der Poel batte il record di scalata del Poggio che resisteva da quasi 30 anni

Mathieu Van Der Poel fissa un nuovo record di scalata del Poggio alla Milano-Sanremo 2023. Il fenomeno neerlandese, che proprio sull’iconica salita finale della Classicissima ha staccato tutti quanti involandosi verso la vittoria sul traguardo di Via Roma, ha infatti percorso i 3,7 chilometri del Poggio (pendenza media del 3,7%) in 5’40”, alla media di 39,18 km/h, battendo di ben 6 secondi il precedente primato fissato da Laurent Jalabert e Maurizio Fondriest alla Sanremo del 1995. Un tempo, quello del corridore della Alpecin-Deceuninck, straordinario, ma sul quale ha sicuramente influito il vento favorevole che i corridori hanno trovato lungo tutto il percorso e sull’ultima ascesa di giornata, sulla quale si è registrato anche il 5’43” (quindi, anche questo tempo sotto il record del 1995) degli altri tre protagonisti del finale, ovvero Tadej Pogacar, Filippo Ganna e Wout Van Aert.

Un vento che, inoltre, ha fatto di quest’edizione della Sanremo la seconda più veloce di sempre: Van Der Poel ha infatti concluso i 294 chilometri in programma in 6:25’23”, alla media di 45,773 km/h, arrivando così a sfiorare i 45,806 km/h di Gianni Bugno nel 1990. Un altro dato statistico interessante evidenzia ulteriormente l’impresa del 28enne: i 15 secondi inflitti al secondo classificato (Ganna) costituiscono il distacco più largo fatto registrare da un attaccante solitario dalla Classicissima del 1994, quando Giorgio Furlan si impose con 20″ di vantaggio sul gruppo, regolato da Mario Cipollini.

Infine, è da notare che Van Der Poel è il quarto corridore dei Paesi Bassi ad imporsi alla Milano-Sanremo. Prima di lui ci erano riusciti solamente Arie den Hartog (1965), Jan Raas (1977) e Hennie Kuiper (1985), con la bandiera neerlandese che è tornata quindi a sventolare sul gradino più alto del podio a 38 anni di distanza dall’ultima volta. Inoltre, il successo di ieri del classe 1995 è arrivato a 62 anni esatti di distanza da quello del nonno Raymond Poulidor, che si impose nel 1961.

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