Jumbo-Visma, Dylan van Baarle: “La Ineos voleva tenermi e mi ha cercato anche la UAE; è una bella botta di autostima”

Quello di Dylan van Baarle è uno dei nomi più rilevanti del CicloMercato 2023. Il neerlandese ha chiuso una stagione 2022 da grande protagonista, con la vittoria alla Parigi-Roubaix e il secondo posto al Giro delle Fiandre. Così il suo nome è diventato uno dei più contesi, fino alla firma di un nuovo contratto con la Jumbo-Visma: si è interrotto così il legame con la Ineos Grenadiers, che durava dal 2018.

“La Ineos avrebbe voluto tenermi – le parole di Van Baarle in un’intervista rilasciata a Helden Magazine E mi ha cercato anche la UAE Team Emirates, oltre alla Jumbo-Visma. È bello vedere queste grandi squadre che combattono per la tua firma. Di certo è una botta di autostima. È uno dei motivi per cui fai il ciclista professionista”.

Van Baarle parla del suo “cambio di maglia”: “Era il momento: se avessi accettato l’offerta della Ineos, probabilmente sarei rimasto lì per tutto il resto della carriera. La Jumbo-Visma ha iniziato un processo di crescita evidente negli ultimi anni. Penso di poter dire di poter essere entrato nella miglior squadra del mondo in questo momento. Mi chiedo se possano farmi migliorare ancora”.

Il neerlandese paragona la sua nuova squadra alla QuickStep degli anni recenti, per quel che riguarda le classiche di primavera: “Con uomini come Wout van Aert, Christophe Laporte e Tiesj Benoot, è una formazione che può lasciare sempre il segno. Con un collettivo del genere, le mie possiiblità di vincere una classifica aumentano. Dopo tutto, l’aspetto più importante di quelle gare è arrivare nel finale con tanti compagni di squadra: alla Jumbo, questa garanzia ce l’hai”.

La presenza di Van Aert non rischia di creare ombra? “No, non lo vedo come uno svantaggio. Il mio punto debole sono le volate, ma so vincere le corse in modi diversi. In casa Jumbo-Visma, sappiamo che Van Aert è il capitano: lui era felice del mio arrivo e questo mi dà fiducia sul fatto che insieme saremo più forti e che sapremo usare questa forza collettivamente”.

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