Israel Start-Up Nation, Patrick Bevin: “Il 2021 sarà come il 2020, questo senso di emergenza ci accompagnerà per tutta la stagione”

Patrick Bevin si aspetta una stagione 2021 molto simile a quella che l’ha preceduta. Il neo corridore della Israel Start-Up Nation, infatti, ha spiegato che la cancellazione di alcune corse, come ad esempio il Tour Down Under, ci dimostra che la situazione non è cambiata molto rispetto a quando si è riusciti a correre nel 2020, soprattutto considerando che ora anche in Europa la situazione legata alla pandemia non è delle più rosee. Il classe ’91, tuttavia, ha preferito rimanere in Spagna, evitando di tornare per l’inverno in Nuova Zelanda come faceva ogni anno (e come quest’anno ha fatto non senza peripezie il suo connazionale George Bennett).

“È stato difficile da gestire, alcuni sono usciti dal lockdown meglio di altri – ha dichiarato ai microfoni di Cyclingnews circa lo stop del 2020 – Speriamo di aver imparato tutti una lezione da questo. La chiave di tutto è la flessibilità, essere sempre pronti. L’Europa sta soffrendo molto la pandemia, ma le corse riprenderanno a un certo punto e penso che sarà molto simile allo scorso anno, il senso di emergenza che abbiamo visto rimarrà per tutta la stagione”.

Il classe ’91 poi ha rivelato di non avere ancora delineato i suoi obiettivi principali, sperando però di poter correre più cronometro rispetto al 2020, e ha rivelato che restare in Spagna l’ha agevolato, facendolo arrivare più fresco al training camp della Israel, evitandogli l’errore dello scorso lockdown: “Sono tornato in Nuova Zelanda, perché la mia compagna era rimasta bloccata lì, e mentre ero lì mi sono allenato molto per niente. La cosa più importante che ho imparato è che devi mantenere la tua struttura. Devi essere sicuro di non esagerare con l’allenamento quando non ci sono corse”.

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